Nell'immagine: Monica Marghetti realizzata con un mestolo
da cucina, pennarelli e materiali di riciclaggio... il cappellino
di rafia azzurra è stato fatto da mia madre.
ti scrivo questa lettera sapendo che stai dormendo come un angioletto a quest'ora.
Io come i gufi, le civette e i pipistrelli, trovo nella notte la mia ispirazione, perché come ben sai gli artisti non hanno orari normali.
Volevo ringraziarti per tutte le cose belle che in questi mesi hai creato col tuo blog, per l'amicizia che mi regali ogni giorno, per le risate fino alle lacrime che ci facciamo insieme... per la forza che mi dimostri, con la tua piccola fragilità di donna che sa mostrarsi in tutto il suo splendore per donare il meglio di sé; e nascondersi, ritirandosi nel suo piccolo guscio quando non vuole comunicare tristezza e dolore.
Noi due siamo tanto diverse e sarà forse perché la Romagna ha sempre avuto due anime e due facce. Tu sei una esile e dolce farfalla dalle ali di seta nera, tu bizantina raffinata intelligente, donna bruna velata dai mille misteri e dalle infinite capacità di tessere relazioni umane usando il dono della diplomazia; tu ombra femminea su una parete nuda e luce dorata di un mosaico, magnificenza di colori che non si rivelano mai tutti insieme... io che come ogni selvaggia attraggo e spavento, barbara quando rido e quando gioco e quando sono follemente creativa o saggiamente distruttiva, barbara quando mi addormento esausta con gli stivali ai piedi; io che combino guai, io che con la mia corona di fuoco biondo in testa e le scintille negli occhi esprimo una forza disumana, e che alla fine dei conti sono molto più fragile di te.
Ma la memoria, la memoria Monì, quella ci accomuna... perché noi ricordiamo tutto, non ci dimentichiamo mai niente.
Pensa Monì, in questi mesi (più di un anno) abbiamo dimostrato a noi stesse e ai nostri amici dei blog che l'amicizia fra donne è possibile, che non ci sono invidie che tengano, non ci sono rivalità e protagonismi.
Perché noi, tu lo sai, siamo due donne che di bastonate e calci sui denti dalla vita ne abbiamo presi tanti, e allora, se l'invidia è comunque un sentimento assurdo, nel nostro caso sarebbe persino ridicolo.
Sei una persona vera, per questo ti esprimo la mia gratitudine, così non sarò mai troppo sola a vivere questo volo di autenticità.
Essere vere in un mondo di persone false è molto difficile Monì. C'è da bruciarsi, c'è da farsi male veramente. Noi giochiamo a carte scoperte, nascondendo soltanto le nostre piccole emergenze, ci rintaniamo solo per leccarci le ferite. Tanti barano e non fanno mai un gesto autentico, provano sentimenti di plastica.
Ma non rimpiango nulla. Alla fine dei conti, io e te abbiamo vissuto. Bene o male, ma abbiamo vissuto e non era solo un teatrino di marionette.
Ti voglio tanto bene, tanto, come si può volere bene a una sorella, di più, come si può volere a una sorella ritrovata dopo anni di oblio ingiusto e forzato,
Pralina
Un mio quadro. Falaise en Bretagne. Olio su tela, agosto 2007
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categoria : amiche
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