mercoledì 5 giugno 2013

26 agosto 2010

ululato da Pralina alle ore 15:38 giovedì, 26 agosto 2010

Si chiama Orti Insorti lo spettacolo di Elena Guerrini e il librino nella collana 1 euro della mitica casa editrice Stampalternativa, con prefazione di Libereso Guglielmi "il giardiniere di Calvino" e postfazione di Pia Pera.
Ieri sera, in treno, me lo sono letto in un soffio, talmente grande è la leggerezza e la soavità della scrittura condita da quello spirito umoristico, ironico e graffiante, tutto toscano, ma gli argomenti sono corposi e carnosi e più che mai attuali e importanti. Si narra, attraverso gustosi aneddoti, dell'abbandono della terra, del passaggio tra la società contadina a quella cittadina, e di qui una serie di riflessioni  dell'autrice tra il serio e il faceto, il divertito e il malinconico, che prendono corpo nei personaggi di nonno Pompilio e di nonna Gina. Ultimi baluardi in difesa della terra, qui vista al femminile, la "madre terra", da tempi immemorabili dispensatrice di ricchezze e di bellezze che non conoscono diete ipocaloriche, "fighettismi" macrobiotici e finti bionaturopati dal portafoglio a fisarmonica, ma solo duro lavoro,  amore per la terra e profonda conoscenza dei suoi ritmi (la luna bona per seminare il basilico), riciclo delle risorse e degli alimenti (la Gina faceva il minestrone e lo faceva durare 10 giorni), anticonsumismo, umorismo, saggezza e trovate geniali.
Non si tratta di una semplice nostalgia, del bel tempo andato, no, c'è passione e attualità quando la Guerrini si scaglia contro gli alimenti OGM, le multinazionali come la Monsanto, la globalizzazione e gli sprechi ovunque delle risorse della terra, delle sue materie prime ma anche degli elaborati,  del consumismo folle e assurdo che ci ha ormai assuefatto (le cose durano da Natale a Santo Stefano dice l'autrice, e come darle torto), della fine di una società contadina conservatrice ma profondamente logica, dalla quale Pier Paolo Pasolini metteva in guardia insieme alla scomparsa delle api e degli altri insetti impollinatori... in fondo allo splendido librettino, una bellissima lettera di Pia Pera, che dice cose che io ho sempre sostenuto e mi sono ritrovata completamente dentro... "
Poi mi è parso di capire: nel mondo perduto di nonno Pompilio, ti figuri un modo di vivere più libero per i corpi. Di uomini come di cose. Un mondo in cui si poteva passare da belli in tanti modi diversi. In cui alla donna e all'uomo non si imponeva di essere magri e sofisticati. Un mondo in cui il corpo godeva della libertà suprema: di allargarsi o restringersi a seconda dell'umore e dei casi. E sempre e comunque veniva accettato e amato, se accettata e amata era la persona..."
Poi mi sono trovata giù dal treno, mentre aspettavo il mio  compagno, a pensare che l'abbandono della terra ha prodotto una quantità infinita di aberrazioni,  dalla perdita di manualità (sapersi fare un vestito, un attrezzo, un paio di scarpe, ecc.) e conoscenza medica (le donne sapevano farsi tisane e decotti per curarsi ora delegano la loro salute al medico), alla perdita di punti saldi nella vita per chi vuole chiamarli valori o priorità... dall'alterazione dei ritmi sonno-veglia per la super disponibilità di luce elettrica e mille sollecitazioni alle quali sottoponiamo il nostro cervello 24 ore su 24, alla dipendenza assoluta dai supermercati per mangiare e per procurarsi qualsiasi cosa (nonno Pompilio diceva che è pazzesco dover pagare per pulirsi il culo, ma tant'è con la carta "genica" la merda va incartata in finissimi fogli sbiancati con il cloro), per non parlare di altre dipendenze, dalla televisione, da internet, dai video in generale, dalla "tecnologia" e dall'acqua imbottigliata anziché quella fresca di fonte o della "cannella"... a pensare che, davvero, anche la nostra percezione estetica è cambiata: finché l'umanità resta legata alla terra, il modello vincente è quello forte, la donna generosa e in carne, ma se abbandoniamo la terra, a vincere sarà quello funzionale alla produzione veloce, una donna magra e senza troppe "abbondanze" che riportano alla maternità, alla madre terra, alla natura generosa e gratuita. Il grande Bianciardi che amava le donne prosperose "contadine" e non le esangui cittadine, lo diceva nella sua Vita Agra, il passaggio tra queste due civiltà ha creato non pochi cambiamenti e stravolgimenti, e ora ci troviamo più che mai confusi, con una disponibilità esorbitante di cibo (e messaggi pubblicitari continui e pressanti a doverlo consumare) ma con la dittatura di modelli estetici magri. 

una scena dello spettacolo di Elena Guerrini

Permafrost ¦commenti (3) 
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#1 27 Agosto 2010 - 19:32

Mi pare un po' pieno di controversie questo post... Pralina invece non ne ha mai avute o se lo ha fatto ne è stata documentata la ragion di causa. In ogni caso mi manca da morire.

Approfitto dell'occasione per regalare una battuta a chiuque voglia cogliene l'ironia che pare gratuita ma in realtà non lo è:

...Tesoro, quando inauguri in cervello dimmelo... che ti regalo una PIANTINA...
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#2 27 Agosto 2010 - 19:38

ehm... per la miseria, ho sbagliato persona mi sa. Patri lo hai scritto tu? Ruleggendo il post mi sa di si, lo si capisce da alcuni particolari... quindi mi pare doveroso sottolineare che la battutaccia non era per te... anche se s era solo per far sorridere...
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#3 28 Agosto 2010 - 10:57

Brava la mia paciarina! Bel libro, forte e dai concetti forti. Hai anche trovato una bella foto che testimonia l'evento teatrale. Un bacione stritoloso dal tuo amato Andrea.
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25 luglio 2010

ululato da Pralina alle ore 14:10 domenica, 25 luglio 2010

dal sito viadeconciatori.jimdo.com


Firenze, resoconto dell'iniziativa del 9/07/2010 
Grande successo dell'iniziativa organizzata dal Circolo Anarchico Fiorentino contro la speculazione e la vendita degli edifici di Via dei conciatori.
Alla cena organizzata nella stessa strada, all'aperto, erano presenti oltre 300 persone, con 220 posti a sedere tutti esauriti e gente in piedi, 50 metri di tavolata in Via dei conciatori da via delle casine a via delle conce....
Il tutto si è svolto nella cornice di una calda notte estiva e di una strada che rappresenta un pezzo di storia della città, di lavoro e di popolo, come testimonia il suo stesso nome, non di vetrine e lustrini, illuminata per l'occasione da torce, candele e lumini sui tavoli ed in un'atmosfera popolare, in un clima di di festa, di autoorganizzazione dal basso, di sana riappropriazione degli spazi urbani. Il Circolo Anarchico trasformato per l'occasione in una cucina popolare, i consigli dei vicini sulle ricette, i passanti incuriositi che si sono fermati per informarsi e usciti dalla strada indignati per i propositi del sindaco di vendita del patrimonio pubblico; in questo clima si è svolta tutta l'iniziativa a cui hanno partecipato molti cittadini, giovani ed anziani, realtà associative e politiche del quartiere e della città, tutti uniti per dire e ribadire un secco “no” alla vendita degli edifici in via dei conciatori, ribadire il diritto alla sede del Circolo Anarchico in via dei conciatori, frutto di un lungo lavoro di autorecupero, un secco “no” al piano di alienazione del patrimonio pubblico di Renzi, che svende beni di tutti al miglior offerente, dando di fatto adito a speculazioni edilizie e l'irrecuperabile perdita di spazi che dovrebbero essere utilizzati dalla collettività (e ce ne sarebbe bisogno!), piuttosto che dati in pasto a speculatori, immobiliaristi, affaristi e filibustieri, sempre pronti a divorarsi tutto quel che li viene dato in pasto. “Soldi che servono alla manutenzione delle strade...” dice Renzi, ma quanto potranno durare? Forse il tempo necessario al suo mandato elettorale, il tempo necessario a far carriera?... lasciando poi la città in mutande, senza più niente; è questo il decisionismo di Renzi?). Durante l'iniziativa sono rimasti aperti anche gli spazi al n° 4/r dove ha sede la Casa dei diritti sociali e Rifondazione, che non hanno rispettato lo sfratto intimato dal comune ed intendono anch'essi opporsi a questa sporca operazione.
Iniziata alle 20, il tutto è terminato entro la mezzanotte con smontaggio e pulizia della strada, molte persone alla fine della serata hanno ribadito la loro intenzione di voler fare altro, di voler lottare affinchè non vengano permessi scempi del genere.... a noi tutto questo ha fatto enorme piacere, soprattutto riguardo al fatto che è ancora viva una coscienza popolare che riemerge talvolta, dal letargo auspicato da chi il potere lo tiene nelle mani.
Alcune immagine, purtroppo un po' scure nella prima parte sono visibili su youtubehttp://www.youtube.com/watch?v=j7O2_3BBpqY

Circolo Anarchico Fiorentino
Via dei Conciatori 2r
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#1 26 Luglio 2010 - 03:58
 

UN BACIO........................
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#2 02 Agosto 2010 - 21:47
 
...carezze di velluto da un agosto in vena di doni:-)
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14 luglio 2010

ululato da phederpher alle ore 13:48 mercoledì, 14 luglio 2010

Un piccolo divertissement poetico della mia e nostra magica Pralina. Rivolto a noi uomini che a volte sembriamo mai contenti. Umorismo, ironia e un pò di pepe quanto basta...



La qualità, amore mio, è una chimera...
tu dici che vuoi una donna bella e sana
ancor di più di quanto non sia vera,
la vera donna a cui alzi la sottana.

La preferisci magra, giovane e "sfinata"
ma poi la vuoi matura e piena solo a letto,
non ti accorgi della sua alma delicata?
Non puoi cambiarle la vita per diletto!

Un giorno dici che ami le culone,
ed è vero, perchè quando ti passano
davanti, d'improvviso diventi porcellone,
e poi a me dici che sei cieco, fra i santi.

Vorresti fossi snella, per darti di braccetto,
forse più snella no, ma con la pancia assente,
ma col culo grosso e piena di rossetto,
le tette dell'ottava, e un vitino zero di niente.

Tu vuoi me, o un'altra, ancora non capisco,
mi dici che ti piaccio davvero come sono
ma poi sollevi dubbi, controlli come il fisco,
ma senza esagerare, così, per darti un tono.

Ricordo quella volta che mi volevi sarda,
coi riccioli e i Nuraghi, truccata appena un filo,
e poi la volta dopo volevi una maliarda
con tacco e buco ritto e cestino dell'asilo.

Davvero ch'io ti piaccia per quello che t'appare,
mi sembra una conquista dei diritti umani...
alla corte di Strasburgo potrei anche andare
ma quante donne mi ci porto per i tuoi gusti strani?

Quando mi hai conosciuto, con i tuoi modi fini:
"amor, non dimagrire, mi piaccion le grassone,
pardon, grassone no, ma le donne di Fellini"
e poi mi porti a forza dal Dottor Balanzone
il quale vedendomi così turgida e tettuta
m'impone dieta drastica per render flaccidose
queste carni dure e morbide...
io non dico sono ossuta, però nemmeno
un cappuccino, in un tenero mattino
questo dottore malandrino, iridologo d'autodafè?

***

E tu dici che ha ragione, ma sol per maggioranza,
e poi quando siamo a letto, mi reclami per diletto
"amor mio, non sei un canotto, se ti sgonfi un pò la panza"
(silenzio mio) e allor sai che dico? sono quella che hai
davanti, poca o tanta, la ti basti, che di altri
pretendenti, io davvero ce n'ho tanti!

***


Pralina a questo punto m'incarica di salutarvi e di abbracciarvi tutti, che siete sempre nel suo corazon! 




Permafrost ¦commenti (5) 

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#1 17 Luglio 2010 - 08:32

Bella questa dissertazione delle abili attività  amorose della "nostra" dolce pralina......  mi perdoni se uso il termine "nostra", si perchè pralina è come un bene patrimonio dell'umanità... e non mi sembrerebbe giusto fosse di una sola persona.

Ma al di là delle disquisizioni puramente dialettiche, credo che lei,  caro Pher è proprio una persona fortunata...ma fortunata è dir poco ...direi "culrot...." per usare un eufemistico neologismo......

Buona estate a tutti voi... ed anche alla "nostra" Pralina....
agape
Utente: AgapeMark Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.AgapeMark

#2 21 Luglio 2010 - 06:59

ciao Praly,

questa poesia la mi piace assai...

utente anonimo

#3 22 Luglio 2010 - 08:49

bellizzima! continua la storia dei grandi poeti civili italiani!!
frank
utente anonimo

#4 23 Luglio 2010 - 13:45

Pralina 10 e lode ! Eh voi uomini mai contenti.......
Utente: SuzieQ Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.SuzieQ

#5 03 Agosto 2010 - 04:21

E vero,spesso gli uomini,dopo, sono incontentabili perche,prima, si accontentano, invece di cercare.
E' un ingarbugliato giro di parole, ma spero renda l'idea.
Felice risveglio a tutti.fulvio
Utente: coloratissimo Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.coloratissimo
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categoria : poesia