ululato da Pralina alle ore 23:35 domenica, 02 maggio 2010 Da alcune settimane a causa di un grave problema al mio pc non ho più internet, purtroppo e con immenso dispiacere (mi mancate un casino!) sono riuscita a connettermi soltanto due o tre volte da biblioteche comunali, questa sera lo faccio dalla casa del mio amore, Andrea, per salutarvi e raccontarvi del nostro primo maggio.
Su invito del mitico arbitro anarchico Domenico Gavella, detto Gavellix per la sua somiglianza ai personaggi di Goshinny e Uderzo, ci siamo recati alla festa di Rifondazione Comunista presso la Società Polisportiva di Camerlona (Ravenna).
Lì abbiamo messo il nostro banchino di materiale autoprodotto (DVD, poesie di Andrea e magliette mie serigrafate, bellissime) nel pomeriggio il nostro spettacolo coi testi nostri, rivisitati e scorretti di Stefano Benni, Woody Allen e Charles Bukowsky "Storie e ballate di uomini, dentisti & belve"... un vero palco sul prato... un vero palco sì... anche se ci hanno dato solo un microfono (un microfono in due) e i problemi invece sono stati più di uno... nonostante il vento che ci faceva volare via i fogli, spettinava i capelli e i cappelli, impedito di indossare le mie magnifiche zeppe della Fornarina (ho ripiegato su un paio di scarponcelli da trekking, ma con un vestito da sera rosso lungo stupendo vintage che in pratica non si vedevano nemmeno), messo a dura prova la già miserrima coreografia, la mancanza di basi musicali che invece avevamo chiesto (alla fine abbiamo cantato "a cappella" senza musica, ci siamo... basati senza basi) e la mancanza di separé rimediata alla buon'e meglio con uno specchio preso in prestito allo spogliatoio e appoggiato su una pila di sedie, siamo riusciti a calpestare il palco per un'ora con le nostre scenette della Maga Tutankamion, del sommo poeta Eugenio Mortale e della versione brunazziana (e balneare) di Contessa.
Non si può certamente criticare gli organizzatori che sono stati bravissimi, il problema era la scarsità di mezzi, la maggior parte di loro erano già oberati di lavoro specialmente in cucina, però queste mancanze sono state "colmate" dalle presenze umane, dalla nostra gioia ed entusiasmo, e dal fatto di trovarsi in un posto così genuino e così semplice, così "ruspante" e alla buona. E così fieramente, "resistente umano". Ci hanno anche offerto un pranzo buonissimo con cappelletti al ragù, fritto misto e spiedini di pesce, più dolce, vino e caffè, e un rimborso (abbastanza consistente, direi) che ci ha messo proprio di buon umore anche quando le cose hanno girato un po' storte e il vento alla fine della giornata si è portato via quel poco sole che c'era per regalarci di nuovo uno scampolo d'inverno.
Da settimane sono in questa condizione, con lo zaino in spalla un po' di qua e un po' di là, "nomade" anche per problemi in famiglia che mi portano a salire spesso sui treni (ops, stavo per dire sui carri bestiame) e a fare la pallina da ping-pong tra Romagna e Toscana, non riesco a leggere il blog, né il mio né i vostri, quindi non riesco nemmeno a commentarvi (cosa che mi procurava sempre tanta gioia) ma vi penso questo è sicuro, spero che vi basterà per ora un abbraccio immenso, in attesa di risolvere questo problema (ora non ho i soldi per comprarmi un computer nuovo, uno di quei portatili molto fighi wireless che mi piacciono tanto) mille baci e a presto, spero...
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