Mio figlio, 20 anni, diplomato con buoni voti, bello, brillante, indipendente, colto, intelligentissimo, precario (già un anno di lavoro presso un ufficio tecnico del Comune, con ottimi risultati, "uno dei migliori borsisti che abbiamo mai avuto, signora!" mi disse la sua capoufficio... e allora perché lasciato a casa???) 1.82 di ragazzone con le scarpe da ginnastica ai piedi, la valigia dei miei genitori, se n'è andato oggi all'estero a cercare un lavoro, una possibilità in più di vivere una vita dignitosa, anche divertente, senza essere costretto a fare "il bamboccione", termine caro proprio a chi ha ridotto l'Italia in questi termini, in un paese senza più natalità, depresso, costretto a chiedere l'elemosina, nel quale gli "ammortizzatori sociali" sono, sapete quali? il portafoglio di mammà e la Caritas.
Io amo questo paese, ma questo è un paese senza speranza, dal quale stanno fuggendo un sacco di "cervelli", un paese diviso, che vede nello straniero un "pericolo" sempre, anche aldilà di ogni ragionevolezza e di ogni evidenza, che non lascia spazio alla fantasia, alla libera iniziativa, all'intraprendenza dei nostri ragazzi, anzi uccide ogni idea originale, ogni tensione verso il nuovo con tasse e leggi e clausole e controlli che inibiscono chi non ha un ingente patrimonio (costringono a chiudere i piccoli pesci, favoriscono i grossi); un'Italia che è ancora un insieme, anzi, un'accozzaglia tipo Armata Brancaleone di parrocchie, partiti, staterelli, feudi, mafie, baronati, caporalati, camorre, sacrecoroneunite, 'ndranghete, pidue, lobbies, burocrazie da acido lisergico, unito solo da un'Unica Televisione, da un'Unico Stato Vaticano, da un'Unica TAV, dai Grandi Appalti Mafiosi, dalle Grandi Opere Pubbliche che non termineranno mai o che saranno un ennesimo bluff per intascarsi i soldi delle mazzette, da un unico Grande Cortisone distribuito per qualsiasi malattia da medici incoscienti; unito dal nepotismo, dal lecca-culismo, dalla stupidità, dal conformismo, dalle scarpe & borse firmate, dallo shopping imbecille dei Saldi, dalle Partenze Intelligenti (ve le raccomando), dal Grande Fratello, dal semianalfabetismo, dalla non conoscenza dei congiuntivi, dagli scandaletti rosa, dai dibattiti su quante escort s'è fatto il presidente (maschietti, lo invidiate?), dall'accanimento a fare le diete e la "prova costume", dalla Lotta contro la Cellulite, dal Made in Italy che ormai è tutto e solamente fatto in China. Una Nazione che per sentirsi tale, ha bisogno solo di vincere i Mondiali di calcio. Un gregge di pecore, contadine, arretrate, servili, che ha sempre avuto bisogno del Cane (cioè di leggi forti, xenofobe, repressive) del Papa e dell'Imperatore, dell'Uomo forte, macho, badate Uomo perché siamo ancora così indietro culturalmente da non considerare la leadership di una donna! E allora perché stupirsi se dopo i vari Imperatori Romani, fino a Mussolini e Berlusconi ci governano per la vita? Scusate se ci vado giù dura, io sono figlia di un immigrato (embè? non si chiamano immigrati i meridionali che vanno al nord in cerca di lavoro? e invece "turisti" e "studiosi" i settentrionali che vanno al sud, come diceva il grande Troisi) e di una romagnola la cui chiara origine è barbarica.
Oggi mi sento a pezzi e sto piangendo, ma sono fiera di mio figlio, perché ha avuto il coraggio di spegnere quel dannato cesso di televisore, di non credere alle false promesse, di non accettare altri colloqui di lavoro farlocchi, lavoretti poco dignitosi, pagati malissimo, e di alzarsi in piedi per andarsene, almeno, per provarci.
Io amo questo paese, ma questo è un paese senza speranza, dal quale stanno fuggendo un sacco di "cervelli", un paese diviso, che vede nello straniero un "pericolo" sempre, anche aldilà di ogni ragionevolezza e di ogni evidenza, che non lascia spazio alla fantasia, alla libera iniziativa, all'intraprendenza dei nostri ragazzi, anzi uccide ogni idea originale, ogni tensione verso il nuovo con tasse e leggi e clausole e controlli che inibiscono chi non ha un ingente patrimonio (costringono a chiudere i piccoli pesci, favoriscono i grossi); un'Italia che è ancora un insieme, anzi, un'accozzaglia tipo Armata Brancaleone di parrocchie, partiti, staterelli, feudi, mafie, baronati, caporalati, camorre, sacrecoroneunite, 'ndranghete, pidue, lobbies, burocrazie da acido lisergico, unito solo da un'Unica Televisione, da un'Unico Stato Vaticano, da un'Unica TAV, dai Grandi Appalti Mafiosi, dalle Grandi Opere Pubbliche che non termineranno mai o che saranno un ennesimo bluff per intascarsi i soldi delle mazzette, da un unico Grande Cortisone distribuito per qualsiasi malattia da medici incoscienti; unito dal nepotismo, dal lecca-culismo, dalla stupidità, dal conformismo, dalle scarpe & borse firmate, dallo shopping imbecille dei Saldi, dalle Partenze Intelligenti (ve le raccomando), dal Grande Fratello, dal semianalfabetismo, dalla non conoscenza dei congiuntivi, dagli scandaletti rosa, dai dibattiti su quante escort s'è fatto il presidente (maschietti, lo invidiate?), dall'accanimento a fare le diete e la "prova costume", dalla Lotta contro la Cellulite, dal Made in Italy che ormai è tutto e solamente fatto in China. Una Nazione che per sentirsi tale, ha bisogno solo di vincere i Mondiali di calcio. Un gregge di pecore, contadine, arretrate, servili, che ha sempre avuto bisogno del Cane (cioè di leggi forti, xenofobe, repressive) del Papa e dell'Imperatore, dell'Uomo forte, macho, badate Uomo perché siamo ancora così indietro culturalmente da non considerare la leadership di una donna! E allora perché stupirsi se dopo i vari Imperatori Romani, fino a Mussolini e Berlusconi ci governano per la vita? Scusate se ci vado giù dura, io sono figlia di un immigrato (embè? non si chiamano immigrati i meridionali che vanno al nord in cerca di lavoro? e invece "turisti" e "studiosi" i settentrionali che vanno al sud, come diceva il grande Troisi) e di una romagnola la cui chiara origine è barbarica.
Oggi mi sento a pezzi e sto piangendo, ma sono fiera di mio figlio, perché ha avuto il coraggio di spegnere quel dannato cesso di televisore, di non credere alle false promesse, di non accettare altri colloqui di lavoro farlocchi, lavoretti poco dignitosi, pagati malissimo, e di alzarsi in piedi per andarsene, almeno, per provarci.
Se non avessi affetti importanti in questo paese, che è anche un paese meraviglioso, con tanta gente seria, generosa, responsabile, che lavora bene e coscienziosamente (ma deve lottare contro tutto questo schifo, ed ogni suo sforzo quotidiano viene come vanificato dallo schifo di cui parlo) giuro che me ne andrei anch'io. Non sto scherzando. Vaffanculo, a questa dannata Italia.
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