ululato da Pralina alle ore 21:26 domenica, 07 marzo 2010
L'8 marzo 1979 fa il mio primo "otto marzo" nel senso che fu la prima volta che mi resi conto di questa festa, solo che allora (come oggi) ero una piccola rompicoglioni e mi rifiutai di andare alla manifestazione nella vicina città, perché a me le feste comandate mi stavano sulle scatole, così come Natale e Carnevale e Pasqua e Ferragosto e così via, insomma già allora ero una "bastianacontraria" però avevo ben chiaro il concetto dell'otto marzo e del suo significato. Solo che non riuscivo a capire, già allora, perché darsi tanto da fare per un giorno solo all'anno e non prenderselo tutto, l'anno, liberando i 365 giorni???.
¦ commenti (15)(popup)Proprio quel giorno nella mia scuola, una ragazzina della mia età con un leggero handicap mentale, fu legata con le mani dietro la schiena e fatta oggetto di "attenzioni" di tipo sessuale da parte di un gruppo di suoi coetanei, nei bagni della scuola... il tecnico della scuola aveva assistito alla scena!... in seguito la faccenda venne resa nota ad alcuni professori, i quali però non solo non presero posizione contro i ragazzi, ma si limitarono tutt'al più a dire "sono ragazzacci" e a fare battute cretine, perché, come diceva sempre un professore (un "compagno" del PCI fra l'altro) "Le donne son tutte troie". Venute a conoscenza del fatto, noi ragazze ed io per prima cercammo di denunciare la cosa, chi per vie "legali" (interessando il preside, che almeno sospese i ragazzi colpevoli) chi per vie politiche, organizzando un'assemblea pubblica per rompere l'omertà, e con un questionario sulla sessualità, la violenza in famiglia, il lavoro minorile, ecc. completamente anonimo, distribuito a tutte le ragazze dell'istituto. Dal questionario vennero fuori altri episodi gravissimi, una ragazza violentata durante il lavoro e altre cose inquietanti. Avevo 16 anni e già conoscevo in tutta la sua arroganza la risposta maschilista alle nostre esigenze: di nuovo ci "meritammo" per questo l'appellativo di troie. Ma riuscimmo a scuotere moltissimo le coscienze di tutti. Oggi si parla tanto di bullismo, stalking, mobbing e violenze, come se fossero fenomeni degli ultimi anni, ma allora, era la fine degli anni 70, per noi ragazze era normalissimo essere chiuse a chiave in casa per impedirci di uscire, picchiate dai nostri genitori, anche con la cinghia dei pantaloni, soggette a molestie quotidiane, per la strada, sul lavoro, minacciate, seguite in macchina, tormentate dagli ex, e cose del genere. Così com'era normale iniziare a lavorare a 14 anni e anche meno (una mia amica iniziò a lavorare a 9 anni dalla parrucchiera) per paghe miserabili, a nero. Per non parlare di contraccezione e aborto, che divenne legale solo nel 1978. La mia "accoglienza" in quella scuola, da parte di un gruppo di ragazzi, fu un palpamento al seno con il commento "Che belle tette" e poi, l'anno dopo, sempre da parte di quei ragazzi, fascistelli, balordi, ricevetti una serie di sberle sul muso per avere osato reagire con l'epiteto di "Figlio di puttana" a un tizio che mi aveva strappato di dosso il mio foulard. Un'altra fu inseguita in spiaggia, riuscì a liberarsi dalla presa e a scappare. L'emancipazione e liberazione delle donne è costata un prezzo esorbitante, ancora oggi le donne ricevono paghe più basse, se in famiglia ci sono due auto alla donna tocca sicuramente quella messa un po' peggio, non riescono ad affermarsi, hanno meno chances dei loro colleghi, sono soggette a molestie sul lavoro, strumentalizzazioni feroci della loro immagine (in pratica la rivendicazione "il corpo è mio" oggi diventa una cosa tristissima vedendo cosa è stato fatto di questo corpo in questi ultimi decenni) e pochissima solidarietà fra le donne stesse ecc., forse tanti uomini (ma anche tante donne) non hanno mai capito che quando le donne sono emancipate e libere, tutto il mondo è più libero. Io sono sempre stata contro l'otto marzo per la trita commemorazione, vorrei che la festa fosse tutti i giorni, tutti i 365 giorni. Permafrost ¦commenti (15) categoria : romagna, cloro al clero, donna che viaggia in testa, discorsi della figa |
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