Scusate, mi sono sbagliata...
Nella mia vita ho fatto e ho fermamente creduto a un sacco di cazzate.
Ho sempre creduto di essere brutta, anche se gli uomini si fermano per la strada a guardarmi ancora adesso che non sono più tanto giovane (ma loro non lo sanno, che non sono più tanto giovane)... anche se non ho mai avuto difficoltà, quando ho voluto, a trovarmi un uomo... anche se mi ero sposata la bella copia di Omar Sharif e l'ho mandato io al diavolo (perché sono scema), anche se mi ero trovata un sole in terra con la testa piena di boccoli d'oro... anche se non ho bisogno delle creme antirughe e so che molte donne pagano migliaia di euri per avere la mia misura di seno e per avere un culo sodo come il mio... anche se le storie d'amore non sono finite per la mancanza di desiderio da parte degli uomini, ma al contrario perché non sono stata compresa nella mia intelligenza...
Ho sempre creduto di non saper fare le cose, fin da bambina, anche se ho iniziato a parlare a nove mesi, a scrivere poesie a sei anni e a dipingere a otto anni.
Ho sempre creduto di essere un maschiaccio, fino a quando ho iniziato a portare le minigonne a 12 anni e mi sono trovata due fidanzati, uno per la settimana e uno per il week-end.
Ho sempre creduto di non saper cucinare, di non saper reggere lo sguardo di un'altra persona, di non riuscire a nuotare, di non avere una bella voce, di non poter cantare, di non poter guarire dall'asma. Fino al momento in cui mi sono trovata a cucinare per uno chef e di ricevere i suoi complimenti, a litigare col mio capo al lavoro, ad emergere dal mare a Calafuria dove ero scomparsa travolta da un'onda di un metro, a cantare... a cantare... sì... e a lavorare in radio, con tutta la mia bella voce. E a gettare via il cortisone e gli altri farmaci per curarmi con l'omeopatia. E a fare un sacco di altre cose, ma veramente un sacco.
Mi ero persino convinta di non avere la vista buona, ma gli occhiali li portavo da bambina ed ora che sono matura non mi servono affatto, nemmeno per vederci al buio.
Ho sempre creduto di non essere una buona madre ed ora mio figlio che ha quasi 18 anni vuole che io vada al cinema con lui perché mi vuole bene.
Ho sempre creduto di non essere una buona figlia, ed ora mia madre mi chiede dei consigli, perché sa quanto sono saggia, sotto la mia maschera da clown.
Sono stata così stronza con me stessa e così convincente in questa mancanza di autostima, che gli altri spesso hanno finito per credermi.
Ho sempre creduto che tutte queste giustificazioni che ci si da, sono da attribuirsi alla disgrazia di non essere state capite o amate nell'infanzia... invece no, sono solo dei comodi paraventi, delle paraculaggini esistenziali per non crescere, per non prendersi troppe responsabilità, per non amare gli altri, per non affrontare la vita in tutta la sua pienezza, per non farsi rispettare, per darsi a metà, per non accettare che qualche volta qualcuno possa essere migliore e che mettersi da parte o fare qualche brutta figura a volte non è una sconfitta ma è una ricchezza dell'animo.
Credevo di poter vivere bene anche da sola con il mio orgoglio, di non essere una che versa tante lacrime per smancerie, di non avere più voglia di mettermi in gioco, invece mi trovo questa sera dopo il nostro raduno (dei Fuori di Testa a Roma) con le lacrime in tasca, a piangere come una fontana... perché mi mancate... tante lacrime che non riesco nemmeno a leggere la tastiera e non posso continuare ora perché mi si spezza il cuore.
Poi continuo a scrivere del raduno... un abbraccio immenso a tutt* con amore.
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categoria : riflessioni semiserie, donna che viaggia in testa
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