Questo post è dedicato a un'amica che per me è come una sorella, parto dal mio cuore per prenderle la mano... per dirle che non si è brutti perché diversi... se ci avete letto un'altra celebrazione (o una richiesta di conferma) della MIA prosperità e della dolcezza della MIE forme, vi chiedo scusa, mi sono espressa male.
Dedicato a tutte le donne, come noi due, che non si sentono belle.
Ciao stella. Come ti dicevo al telefono, esiste una bellezza oggettiva, e una bellezza soggettiva, come esiste l'eleganza, il fascino e l'erotismo.
Premesso che non esiste una bellezza oggettiva (la classica canonica) che non sia influenzata da fattori sociali, culturali ed economici.
Per cui se la Venere di Milo (ovviamente con le braccia attaccate) oggi girasse per la strada, verrebbe presa per una chiattona, e la Venere di Willendorf (la prima immagine per indendersi) verrebbe internata subito in un centro di dimagrimento... mentre in Africa piacerebbe moltissimo... non solo, ma in tempi più recenti, vediamo come le misure sono cambiate: nel cinema fino agli anni 70 quando ancora esistevano le "dive" c'erano diversi tipi di bellezze, dall'esilissima Hepburn alla supermaggiorata Ekberg, passando per le tante tipologie felliniane... oggi ce n'è solo una e spesso completamente rifatta.
Secondo molti la bellezza oggettiva (assoluta) è data semplicemente dalle misure, è un fatto di numeri, di geometria della figura, di simmetria. La simmetria in un viso è ciò che chiamano "bellezza". La simmetria di un corpo di una donna secondo il concorso di Miss Italia ad esempio vuole che le misure siano 90-60-90. Questa è la bellezza oggettiva che ci fa dire immediatamente se una persona è "bella" oppure no.
Ciò che determina ancora la bellezza, è l'aspetto giovanile e sano, pulito di una persona, se ha una bella pelle, dei bei capelli e i denti curati, ad esempio.
La bellezza soggettiva va aldilà dei numeri, un po' come la letteratura e la poesia rispetto alla matematica. Si può o si dovrebbe essere visti "belli" aldilà delle misure in centimetri. Se la bellezza è una percezione di gradevolezza complessiva, può essere applicata più largamente a chi non ha le misure nei canoni.
Generalmente vediamo BELLO quello che ci fa stare bene e che si associa a ricordi gradevoli: un volto familiare, la piacevolezza di un sorriso, dei colori particolari... Inoltre <<La bellezza sta negli occhi di chi la guarda>> è proprio vero, nel senso che dipende dal grado di intelligenza sensibile che ognuno ha a disposizione nel suo cervello. Una persona tarata, disturbata, caratteriale, un imbecille con un quoziente intellettivo basso, o una persona molto rigida, con un carattere per parlare in termini psicanalitici "anale", non è in grado di capire le sfumature, oppure ha bisogno d'essere appoggiato nei suoi giudizi dal conformismo sociale. Viceversa un genio o un artista o comunque una persona normale, mentalmente elastica, sono molto più portati a comprendere la bellezza nei suoi molteplici modi di manifestarsi.
L'eleganza, il fascino e in più l'erotismo sono modi di manifestarsi dello spirito, non sono legati alla fisicità, o non strettamente. L'eleganza è la grazia che una persona possiede, il fascino è mentale e spirituale, l'erotismo è legato all'energia sessuale, si esprimono attraverso il modo di camminare, gli atteggiamenti, la postura, la voce, l'odore, lo sguardo... e molto altro.
Ci sono donne bellissime (matematicamente parlando) che non possiedono queste doti, perché il narcisismo e la vanità annullano questo ponte di comunicazione.
La farfalla rimane chiusa in una crisalide di cristallo. La sua bellezza è virginale. "Non posso essere toccata, se no mi sciupi" è questo il messaggio che lanciano. E tutto ciò va a discapito dell'erotismo.
Inoltre esiste anche una percezione di "tenerezza" e di "protezione" che è legata alla vista dei bambini e di coloro (come me ad esempio) che hanno la testa tonda, come quella di Topolino. Le forme infantili sollecitano una certa parte del cervello, con una sensazione di simpatia. E' talmente sviluppata in tutti i mammiferi, per via dei cuccioli da proteggere, che si disegnano i prodotti in base a questi criteri: il tondo è considerato bello perché è piacevole, morbido, caldo ed emotivamente coinvolgente... quindi fa vendere di più.
Ora considera che una persona che non ha una bellezza nei canoni attuali non è necessariamente "brutta" o un "cesso", perché ha mescolati in sé tratti belli con tratti non belli, più qualcosa di unico e irripetibile come ogni individuo, quindi può fare parte del miliardo di sfumature in mezzo ai due estremi assoluti.
Chiedersi se la bruttezza è l'alternativa alla bellezza è come fare il pittore e vedere solo il bianco e il nero. Un po' limitante, non trovi? A quel punto anziché cimentarsi con la pittura tonale e scavare nell'intimità della materia, conviene mollare i pennelli sottili per andare a fare gli imbianchini e lavorare di grosso con il rullo.
Nel caso di due occhi di colore diverso come i tuoi, la "mostruosità" sta solo nel dolore che possono averti inflitto da bambina. Questa mostruosità è solo negli occhi di chi ha espresso dei giudizi negativi, non nei tuoi.
Perché ti faccio tutto questo pippone, ti chiederai.
Perché quando mi hai detto "Sono brutta" mi hai tolto il respiro dai polmoni. E' stato come se tu mi tappassi la bocca con una mano, con tutta la tua forza.
Avrei voluto dire tutte queste cose, e non sono riuscita a dire quasi niente. Mi sono sentita piccola con tutte queste domande che affollavano la mia mente, che solo oggi trovano un modo per ordinarsi nella mia testa.
Io non sono una persona portata ai complimenti. Ma quando dico a una persona "Sei bella" è perché mi fa stare bene con me stessa.
Ti faccio questo regalo oggi, anche se rischio di essere un po' noiosa e poi dico cose ovvie.
Un bacio tenero.
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categoria : riflessioni semiserie, fedeli alla linea
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