Questo post l'ho preso e lo metto tale e quale com'è (con il consenso di chi l'ha postato, faber80 che ringrazio) dal blog fiorentino Il Grullo Parlante. Mi aveva colpito in modo particolare, fra i tanti bellissimi che ci sono e che ho letto, tutti... non è scritto da un disabile, ma è come se lo fosse. Anzi di più. Un colpo al cuore e un lungo brivido alla schiena... tutta rabbia sana e amore grande per la vita.
sabato, 06 ottobre 2007
Voglia di fumare a rotelle
Per i prossimi due minuti avrò le ruote al posto delle gambe. Uscirò da questo bicamere e cucina a comprare le sigarette all'angolo. Ci andrò su queste ruote, spingendole con le braccia. Imbocco la porta d'ingresso: per aprire l'anta che di solito sta chiusa devo togliere il blocco. Ecco. Mi piego fino a terra, mi stiro fino alla leva alta...fatto. Sono fuori. Devo ripetere la stessa faticosa operazione per chiudere casa.
Per abitudine punto le scale. Errore. Per fortuna, dico, per fortuna, nel palazzo c'è l'ascensore. Sono fuori dal portone: due scalini. Scelta: o chiamo il portiere che mi aiuta, o , se il portiere me lo scordo, mi rovescerò a terra a pancia in su come una tartaruga.
Il portiere arriva e mette uno scivolo di legno che conserva per le "emergenze" nel suo sgabuzzino. Superata anche questa. Sul marciapiede tutto liscio. Basta schivare qualche merda di cane: se mi si appiccica alla ruote, poi me la ritrovo sul palmo delle mani. Fa schifo? Però è esattamente quello che capita. Il marciapiede finisce. Niente scivolo per scendere. Devo spiccare un altro salto, sperando di atterrare seduto e non di fianco. Ecco. E'andata bene: il gradino era basso.
Per attraversare la strada ci metto più di un pedone, quindi devo calcolare i tempi: le ruote e le braccia sono ancora forti, ma non posso tentare scatti alla Ben Johnson. Ok, è andata, sono dall'altra parte della strada, il tabaccaio è vicino. Devo solo salire di nuovo sul marciapiede...ma che diavolo: lo scivolo stavolta c'è, ma davanti hanno posteggiata una Mercedes. Nessun segno del proprietario.
Che faccio? Quando siete in coda o bloccati in seconda fila suonate il clacson. Prendo a pugni lo sportello? Spostate questa porca macchina!! Non ci pensate mai che questo è un passaggio da lasciare libero? NON LO SAPETE?... Ma a che serve? Mi rassegno.
Io mi rassegno mille volte al giorno. Sudo per cento metri prima di trovare una parentesi aperta tra un cofano e una targa, una parentesi che lasci filtrare il romanzo vivo d un uomo-carrozzella; altri cinquanta metri per uno scivolo libero o un gradino scalabile. Sono sul marciapiede: il mio Everest.
Slalom, e m'incastro nel parafango di uno scooter parcheggiato, ma finalmente tocco il traguardo: il tabaccaio. E per entrare ci sono...due scalini. Prendo la testa tra le mani e piango.
Perchè io non posso fare neanche le cose più semplici. Perchè ci ho messo mezz'ora e non mi comprerò nemmeno le sigarette per colpa di un fottuto gradino. O di uno stronzo di Paese che "ragiona con le gambe".
Sono rimasto a pensare a quante alternative avevo. Una.
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