ululato da Pralina alle ore 11:22 venerdì, 23 marzo 2007 Il 29 parto con uno stato d'animo completamente cambiato. Sono terribilmente angosciata. Mi rendo conto di non essere riuscita ad afferrare il bandolo della matassa, quel grumo scuro doloroso che mi porto dietro dall'infanzia. Sì. E' vero, c'è di che incazzarsi quando la società è così meschina, l'ambiente è così bigotto e soprattutto la gente è così cretina, da scandalizzarsi per un blog, mai volgare mai offensivo perché giocato sul filo lieve dell'ironia e della comicità surreale. Ieri, per la prima volta da quel paese da dove è partita la simpatica crociata antiblog ho ricevuto una lettera di solidarietà e mi ha fatto ancora più male perché non l'aveva scritta lui. Ma una donna che lo conosce. Le mie analisi sociali delle difficoltà relazionali uomo/donna (e dei rapporti di potere nelle coppie) sono lucide, non rinnego nulla di quello che ho detto, anzi lo confermo. Ma aldilà di ciò che esprime la ragione, c'è come mi sento egoisticamente parlando. Sempre ieri parlando con l'amico Mauro al telefono, questo grumo è venuto fuori ed io mi sento addolorata più che mai, nonostante tutta la carica vitale che ho addosso. Ho passato la vita a cercare di cambiarli questi uomini, o perlomeno a capirli, ho scritto pagine di analisi lucidissima, precisa, puntuale, e non sono giunta a nessuna conclusione, soltanto una tonnellata di amarezza in più. Non ho dedicato altrettanto tempo a cercare me stessa, quella pietra preziosa di immenso valore catturata in una fitta rete incrostata di fango e di pece. Devo prendermi cura di me stessa. Fintanto che non sciolgo questo nodo, fondamentale, io stessa tenderò a sentirmi attratta soltanto da un certo tipo di uomini, nevrotici, fragili, privi di coraggio, aridi di cuore e incapaci di dire "ti amo". Non è difficile trovarli, il mondo è pieno di questa tipologia di uomini, credetemi. Spiegherò al mio ex amore tutto quello che ho capito, gli parlerò con il cuore aperto, senza risentimento. Gli dirò che io non voglio più soffrire, che ho il diritto di vivere. Lo farò. Abbracciatemi. Permafrost ¦commenti (12) Commenti: Commenti: categoria : silenzio |
venerdì 10 febbraio 2012
23 marzo 2007
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