ululato da Pralina alle ore 20:25 mercoledì, 11 aprile 2007 Oggi con mio figlio abbiamo visto questo bellissimo DVD (sottotitoli in italiano) che gli ho regalato a Pasqua. Ve lo consiglio come se facessi un regalo anche a voi, è uno dei più bei documentari che sia mai stato realizzato... c'è storia, informazione vera, sangue, passione, lotta contro il colonialismo, per i diritti civili e la democrazia; c'è l'anima di un popolo, e c'è l'amore di un uomo e una donna... copio-incollo sotto una recensione di Daniele Sesti presa dal web. The Agronomist "The agronomist" (L'agronomo) è un documentario diretto da Jonathan Demme, presentato alla 60 ° Mostra del cinema di Venezia nella sezione "Nuovi territori". Il documentario e' un omaggio al giornalista, radioreporter e militante dei diritti umani Jean Dominique e racconta la storia della sua lotta contro l'ingiustizia e l'oppressione e la sua crociata per la libertà e la democrazia ad Haiti. In novanta minuti il regista di film come "Il silenzio degli innocenti" e "Philadelphia" narra 50 anni della battaglia condotta da Dominique tramite la radio da lui fondata, Radio Haiti, una vera e propria voce di libertà in un Paese oppresso dalla dittatura. I documenti utilizzati da Demme sono lunghe interviste che lo stesso Dominique ha rilasciato sia ad Haiti sia durante i due lunghi periodi di esilio a New York, inframmezzati da filmati girati ad Haiti che riprendono la popolazione dell'isola nella campagne e nelle zone rurali. Il lavoro di Demme ha un forte impatto emotivo dovuto principalmente alla travolgente personalità di Dominique. Nato da una famiglia agiata e cresciuto in clima colto e liberale, Jean diventa un agronomo negli anni '50 studiando anche a Parigi. Tornato sull'isola, inizia ad istruire i contadini - ai quali resterà legato fino alla fine - su come sfruttare al meglio la terra che lavorano. In una Paese governato da pochi latifondisti, la sua attività non poteva non cozzare con gli interessi di quest'ultimi. Quando gli capita la possibilità di acquistare un'emittente radiofonica, Jean non perde tempo e trasforma la radio in un vero e proprio strumento di informazione e quindi di libertà. Una personalità versatile e contraddistinta da un forte senso di indipendenza culturale ("Tu sei haitiano. Non sei francese, non sei inglese, non sei americano" gli ripeteva il padre) si scaglia, ma sempre con la sola arma della ragione, contro gli Stati Uniti, rei di aver da sempre manipolato le sorti politiche di Haiti, tenendola sotto il giogo di un potere violento e repressivo. "Una telefonata" dice Jean "basterebbe una telefonata da parte del Presidente degli Stati Uniti e ad Haiti tornerebbe la democrazia". Emblema di indipendenza intellettuale e politica, non risparmia quei governanti della sua isola che si allontanarono dagli ideali di democrazia e onestà per i quali erano stati eletti.nota di Pralina... ho tolto il finale... della recensione... perché si dice che non si deve raccontare il finale no? buona visione. Daniele Sesti Commenti: Commenti: categoria : su pellicola, popoli nativi, vera poesia |
sabato 11 febbraio 2012
11 aprile 2007
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