ululato da Pralina alle ore 21:40 lunedì, 19 marzo 2007 Come molti di voi sanno, ero stata costretta a rendere il blog privato, costretta è una parola grossa, in realtà non sono stata costretta, nessuno è costretto veramente fintanto che non si trova una magnum puntata alla tempia... l'ho fatto mio malgrado, riluttante, per cercare di salvare in extremis una relazione sentimentale alla quale tenevo moltissimo. Oltre a ciò, ho "pulito" il mio blog da parole ricorrenti (non parolacce) che chiamavano i motori di ricerca come api sul miele, e davano il mio blog su un bordello di pagine, troppe. Ho tolto foto e parole, ho modificato nomi di località dai post, ho usato escamotage di vario tipo comprese sostituzioni di lettere con altri segni come ^ oppure @. L'ho riaperto quindi con un altro url, cioè l'ho spostato in un altro indirizzo. L'ho fatto sempre per cercare di salvare il salvabile di questa relazione d'amore (amore sì, da parte mia). Non è servito a nulla forse, ormai le cose sono andate a rotoli, les jeux sont faites, ma almeno ho imparato alcune cose importanti. 1) il rispetto della privacy, qui nel web, è un argomento molto delicato. Google aveva prelevato una foto che rimandava al mio blog, quando era stata cancellata da 5 mesi. Tale foto è stata la "pietra dello scandalo" pur non rappresentando nudità o altre cose sconvenienti. Il mio consiglio, quello che mi sento di darvi nel momento dell'amaro, che speriamo mi serva anche come digestivo, è questo: non pubblicate nessuna immagine a meno che non siate assolutamente certi che non vi possa compromettere, fosse anche la foto più innocente del mondo come è accaduto a me. Perché il mondo è pieno di teste con dei problemi, noi diciamo d'essere pazzi ma c'è gente che sta molto, molto peggio di noi. Fino a ieri non avrei mai immaginato che qualcuno potesse scandalizzarsi per una foto rappresentante un uomo completamente vestito che raccoglie insalata in un campo. Perché tale foto portava all'url del mio blog... ebbene, il mio blog pieno di parolacce, pieno di donne incazzate, di antologie erotiche in uscita, il mio blog sconcio in definitiva. Perché loro, i francesi, sono brave persone. No, loro non si scandalizzano per avere colonizzato l'Africa, per avere le carceri peggiori del mondo, per Mururoa, per i test nucleari nel Pacifico, per aver abolito la ghigliottina nel 1981 e per tutte queste bazzeccole... loro si scandalizzano se qualcosa o qualcuno sconvolge il quieto vivere nei loro villaggi, come si racconta nel delizioso film "Chocolat". Sono brave persone. Persone che si possono trovare ovunque nel mondo, potrei parlare degli italiani fanfaroni e baciapile o degli inglesi sadomasochisti allo stesso modo, ma ora mi va di parlare di loro perché sono incazzata con la loro infinita puzza sotto il naso. 2) quando un uomo non ha il coraggio di difendere la sua donna davanti alla sua famiglia, quando non ha il coraggio di dire "questa è la mia donna, io sono un uomo adulto, non sono più sposato quindi ho il diritto di vivermi delle storie sentimentali, è una cosa normale non posso indossare la cintura di castità! ma la cosa più importante è che io le voglio bene!" allora non vale la pena di continuare a starci insieme. Sì, potrei dargli tutte le giustificazione del mondo, dirmi che ha dei problemi enormi, che è più fragile di me, che ha un equilibrio più labile del mio, ma in questo caso devo chiedermi: che cosa voglio fare, la compagna o la crocerossina? ragazze care, io non ho voglia di fare la crocerossina di nessuno. Restare da sola di nuovo è una cosa dolorosissima per me, mi viene male a pensare che resterò sola per un sacco di tempo, mi mancano le sue telefonate anche quando mi rompeva le ovaie almeno mi dava di che raccontare ogni sera, la notte tengo il cuscino stretto serrato fra le braccia, mi sento male, dio come mi sento male... ma non posso, non ci riesco, a dare ragione e ad "abbozzare" sempre... qualche volta posso farlo, perché sono un essere umano, di più non mi riesce, è nel mio carattere, nella mia storia. Come dicevo questa sera alla mia cara amica Rossella, se cominciassi a strisciare, a mostrarmi pentita di averlo criticato, lacrimante, fragile, bisognosa, lui tornerebbe da me forse, ma è questo che voglio? svendere la mia libertà, la mia dignità di persona che ho conquistato con lacrime e sangue in tutti questi anni? è questo che voglio? No, no. Meglio che mi diano la ghigliottina. Almeno avrò perso la testa per qualcosa di veramente credibile. Permafrost ¦commenti (43) Commenti: Commenti: categoria : riflessioni semiserie, ovaie al megafono, grandi amori di una vita, manutenzione straordinaria, donna che viaggia in testa, sono tonnata |
venerdì 10 febbraio 2012
19 marzo 2007
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