ululato da Pralina alle ore 00:36 giovedì, 11 gennaio 2007 Postilla al Post. Ieri Viss mi ha dedicato delle parole bellissime nel suo blog, oggi Monica... mi sto montando la testa oppure monterò solo la panna? Ieri pomeriggio, mercoledì 10 ho incontrato Monica Marghetti, che ben le sta il tag "un sogno da mora", la bruna fautrice conduttrice del blog omonimo. Sono andata a prenderla alla stazione di Santa Maria Novella. La prima cosa che le ho detto "Che buon profumo hanno i tuoi capelli" sapevano di albicocca. Ho visto Monica come un'albicocca, con un buon profumo e una bocca carnosa e rossa come un frutto, anche se non gliel'ho detto. Ma l'ho respirato intensamente. Mi ha messo un anello al dito, a quel punto ho pensato "Oddio sono fottuta, anche l'anello, il prossimo passo sarà il matrimonio", ma non ho osato contraddirla perché l'anello aveva simpatiche amestiste che mi piacciono molto. Siamo andate a mangiare (si dice bere in questi casi?) due fantastiche ma carissime cioccolate in tazza (in tassa) con doppia panna in un caffé di Piassa della Signoria. Il nostro tavolino è stato assalito dai piccioni a caccia di blogstar. Momenti di panico come nel film di Hitchkock. Il piccione più grosso, dallo sguardo simile funzionario della RAI, è riuscito a rovesciare il vassoietto con gli ultimi tre pasticcini rimasti e, folle di gelosia, ha gettato per terra anche il libro di Monica "Voglio urlare". Monica in versione Puffo doganiere ha detto "io odio i piccioni", io ho suggerito al cameriere di preparare la teglia per farli arrosto. Il cameriere con uno sguardo tra il desolato e il complice, mi ha detto "Hanno il permesso di fare ciò che vogliono, guai a chi li tocca". Un altro piccione con il cartellino "Nessuno tocchi Colombino" è salito sul tavolo, per farmi vedere il culo (aveva le mutande Dolce e Gabbiana), a quel punto i miei discorsi sdolcinati su B. e tutte le cosine cicicicicicicicicicì gnegnegnegnegnegnegné che ero in trein de dire con la Moni, si sono interrotte in un "Io a questo gli tiro un sberla" e il mio tono è improvvisamente cambiato, mi sono trasformata in uno scaricatore di porco. Ci siamo alzate e siamo andate a fare elettro-shopping in un negosio di calse (scusate la pronuncia franco-romagnola), la Moni mi ha comprato tre collant da figa di quelli da portare con la minigonna o anche niente e un numero imprecisato di calsini, cercando di non farmi scegliere i più tamarri, insomma mi ha regalato tutto questo, perché alla cassa (cazza) ho cercato di impietosirla con discorsi tipo "Quand'ero piccola mia mamma mi faceva vestire come una tedesca e la gente mi guardava con bocù de compassione" oppure "Quand'ero piccola mia mamma mi comprava solo le mutande ascellari di Fantossi", che poi è anche vero e sono traumi che vanno in psicanalisi per anni, ma lei è troppo buona e mi ha fatto questo bel regalo. Capite com'è generosa questa donna! Poi alla stasione, ancora risate, pensieri seri, ricordi belli e brutti, attimi di sdegno e di commosione. Monica che mi prende per le spalle per farmi degli esempi e mi urla delle cose in faccia tipo "Ma oooooooh, ma gli ho detto ma oooooooh, ma sei di fuori???", che la gente dice "Oh ma i' che la fanno quelle due?". Permafrost ¦commenti (35) Commenti: Commenti: categoria : amiche, riflessioni semiserie, luoghi, blogsfera, un sogno da mora |
mercoledì 8 febbraio 2012
11 gennaio 2007
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