ululato da Pralina alle ore 00:33 giovedì, 22 marzo 2007 Ho trovato in un blog questo commento che è riferito a me (lo so per certo) copio-incollo sotto omettendo chi l'ha scritto per rispetto (si dice il peccato, bla bla bla): <<Comunque, senza fare nomi perchè sono cose private e delicate e facendo un discorso generico, secondo me è anche normale che un uomo difenda i figli e la "vecchia" famiglia rispetto ad un nuova relazione, sopratutto se la separazione dalla "vecchia famiglia" è ancora in fieri e i figli ne patiscono abbondantemente le conseguenze. Lo trovo un comportamento abbastanza corretto e da uomo. Un uomo che si separa e tratta la precedente compagna ed i figli senza riguardo non mi darebbe nessuna affidabilità per un futuro, per come vedo le cose io.>> Vorrei risponderti per l'amicizia che ci lega, ora sono angosciata più che mai perché anch'io ho un figlio, ho enormi problemi economici, e sono reduce da una separazione più o meno dolorosa (come sempre le separazioni). E soffro come un cane perché ho dovuto troncare o cambiare in amicizia questa relazione che per me, anche se fresca, era molto importante. Non ti risponderò sul piano personale, ma su quello sociale. Non voglio ancora ribadire quanto sia vigliacco, e non corretto, il comportamento di uno che prima insiste per farti innamorare con ogni mezzo (e sa che sei una che ci soffre veramente per amore e di botte sui denti dalla vita ne ha ricevute troppe), e poi cerca di defilarsi alla bell'e meglio quando le acque sono un po' più agitate. Perché la famiglia esiste ma esisteva anche prima, quando con me si dichiarava pronto a tutto, convivenza e matrimonio compreso, solo che adesso esiste un po' di più, da quando assapora il pericolo di perdere qualche sicurezza economica di troppo. Non ci sto a pagare delle colpe che non sono le mie e che hanno portato al divorzio di quest'uomo, che si è separato prima di conoscere me, e non voglio venire usata da loro (la sua famiglia d'origine e la sua famiglia dell' ex matrimonio) come "capro espiatorio" di una situazione che sta marcendo da anni. Ma riprendiamo il discorso su un piano sociale. Condivido il tuo discorso sulla crisi di valori tradizionali che porta a una grave insicurezza dei ruoli uomo-donna. So per certo che noi donne sempre di più assumiamo forze e forme (nel linguaggio e in altro) maschili, compreso il turpiloquio e la bestemmia, mentre viceversa gli uomini assumono sempre di più atteggiamenti vittimisti e piagnoni, attacchi di panico, isterismi, paure d'ogni genere, che un tempo erano attribuite soltanto alle donne. Di recente parlando con una giovane amica, mi ha raccontato di avere soccorso il suo ragazzo che si trovava fermo ad un normalissimo incrocio, nel panico totale. Insomma assistiamo non a una rivoluzione bella, che potrebbe facilitarci la vita, perché se il lavoro è distribuito meglio ne godiamo tutti... ma a un rimescolamento esistenziale che comporta una difficoltà estrema a vivere delle relazioni stabili, durature. Gli uomini sono sempre più impauriti da noi donne, e noi donne per contro tendiamo a prendere le "palle"... quante volte sento amiche che dicono fiere "gli uomini non hanno le palle, ce le abbiamo noi". Non c'è da vantarsi di ciò, c'è solo da riflettere. A me dispiace, sinceramente. Io non voglio averci le palle al posto di chi non ce le vuole avere. Dispiace che siamo costrette a fare doppio lavoro, dentro e fuori casa, crescere i figli, fare le donne, anzi le fighe patinate anche a 50 anni, e poi le veci degli uomini... e spesso più i secondi che le prime. Non mi va. E' troppo faticoso e stressante. Non so perché tutto questo accanimento di noi donne contemporanee ad avere supertette e superpalle allo stesso tempo. Vorrei fare la donna a tempo pieno, avendoci tutte le chance di vivere "al maschile" soltanto quello che desidero e non quello per cui sono costretta. Voglio poter fumare il sigaro e giocare a freccette, fischiare e ridere come un uomo, ma non essere costretta ad assumermi sempre il coraggio delle mie decisioni per tutto, mentre gli uomini che ho accanto, terrorizzati, "scivolano" per terra come Fracchia davanti al capoufficio. Sì, la parità è bella, mi piace che finalmente un uomo lavi i piatti e una donna faccia il lavoro al computer, ma quando si va a guardare come si vivono i rapporti intimi, orrore. Gli uomini, spogliati dalla corazza del guerriero, l'unica che conoscevano e che indossavano come una seconda pelle, sono spesso smarriti e impauriti davanti all'energia delle donne, di noi donne creative e combattive, intelligenti, superdotate, esigenti al 100%, intransigenti con noi stesse e con loro, che dobbiamo essere tutto e tutto non basta ancora, no, oltre a ciò siamo pure competitive fra di noi e non ci risparmiamo la battuta caustica, la frecciatina contro la collega... gli uomini spesso capitolano davanti alla nostra verve polemica, gettano la spugna. Li vediamo annichiliti, inebetiti, molto più stupidi di quanto lo siano in società (dove continuano ad avere posti di comando), dicono cose assurde quando ci lasciano come se fossero drogati (e spesso ci fanno lasciare a noi, perché loro non ne hanno il coraggio, non vogliono nemmeno guardare, non chiudono nemmeno la porta dietro di sé). Emblematico il comportamento del mio ex amore, che a un certo punto, circa a gennaio mi disse "ho difficoltà ad essere aggressivo, ho bisogno di recuperare il mio spirito guerriero". E poi ha aggiunto "voglio riuscire a contrastarti". Da quel momento in poi non mi ha dato più tregua, lui e il suo spirito guerriero. E poi mi sa che sotto sotto lo spirito guerriero c'è sempre, assieme a un quintale di frustrazione per non poterci mettere i piedi in testa come vorrebbero. Basta vedere le statistiche (la violenza contro le donne in tutto il pianeta, secondo l'OMS, è al terzo posto fra le cause di morte per il sesso femminile) di quegli uomini che da vittimisti e piagnoni, si trasformano improvvisamente in giustizieri e quando una donna li lascia, la ammazzano pari pari, lei e tutta la famiglia. Davvero siamo alla frutta, non si sa più che pesci pigliare. Sto scrivendo con la solita ironia, non prendete queste considerazioni come giudizi, sono appunti, riflessioni, forse uno sfogo. Non so come andrà in futuro, di sicuro oggi soffriamo un po' tutti e tutte di questi sconvolgimenti, o forse sono il giusto prezzo di una rivoluzione che darà i frutti migliori soltanto fra parecchie generazioni. Quando può darsi che diventeremo ermafroditi e non ci saranno più problemi a confrontarci tra di noi, come le lumache, sceglieremo di che sesso essere soltanto nel momento dell'accoppiamento. Non me ne volere se ti ho tirato in ballo, l'argomento mi stuzzicava troppo, l'ho trasformato in un post. Non voglio fare polemica. Siccome sono una donna, ti mando un bacino tenero. Commenti: Commenti: categoria : riflessioni semiserie, pensieri di una sciamana |
venerdì 10 febbraio 2012
22 marzo 2007
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