Voglio raccontarvi una storia d'amore.
La storia è quella di un bimbo rom e una giovane mamma italiana, straordinariamente generosa e intelligente.
La mamma italiana è medico, lavora in ospedale, va nei campi nomadi per normale lavoro routinario, visite a domicilio.
Un giorno d'inverno dentro una roulotte naturalmente priva di riscaldamento, vede un bimbo di pochi mesi, adagiato sopra un plaid, completamente nudo. Ha un colorito bluastro. Chiede ai genitori perché il piccolo sia in quelle condizioni. Le rispondono rassegnati che è molto malato e che "tanto morirà". Non sembrano eccessivamente preoccupati perché hanno tanti figli e perciò tante bocche da sfamare.
Ma lei, testarda e coraggiosa, non si perde d'animo e chiede il permesso di portarlo subito in ospedale. Dove gli riscontrano un grave problema cardiaco. L'operazione, per l'età del bimbo e per le sue condizioni, è difficile e delicata, ma il piccolo viene operato, con successo.
Intanto la mamma avvia una procedura per chiedere l'affidamento, in accordocoi genitori del bambino.
Il giudice le concede l'affidamento congiunto, così il piccolo durante la convalescenza può stare in una casa calda, confortevole, ricevere cure adeguate e un'alimentazione adatta, senza rinunciare alla frequentazione dei genitori naturali. Ma soprattutto ricevere le cure e l'amore di questa mamma straordinaria che insieme al suo compagno, che non gli fa mancare nulla. Istruzione, giochi, vacanze. Anche severità. Pari diritti e doveri con gli altri membri della famiglia. Lei e il suo compagno diventano i suoi secondi genitori, mentre i primi piano piano si defilano, poi scompaiono. Se ne vanno dal campo senza lasciare traccia. Così l'affidamento diventa adozione.
Ora il piccolo è un bellissimo ragazzo bruno, con grandi occhi verdeceleste e una carnagione ambrata. E' dolce, buono, vivace, spiritoso e intelligente. Ha potuto studiare, sui banchi di scuola, si è appassionato alla storia di noi "gagi". Anzi, rischia persino di diventare un secchione!
In famiglia nel frattempo sono arrivate due sorelline, le ama come se fossero le sue sorelline naturali.
E' una storia che non mi hanno raccontato, l'ho vista coi miei occhi. Quel bambino meraviglioso è venuto a ricevermi alla stazione, ha cenato accanto a me, ha riso delle mie battute, mi ha dato due baci e mi ha regalato tanti sorrisi con i suoi bianchissimi denti.
Per quel ragazzino io sono una specie di "zietta streghetta" e per me lui è sempre nel mio cuore.
C'è chi dice che il DNA sia come il marchio di fabbrica che può determinare il futuro di un bambino... altri sostengono che l'educazione e l'ambiente, ma soprattutto l'amore, che significa in primis accoglienza, possano aiutare un individuo a sviluppare le sue migliori qualità.
Permafrost ¦commenti (22)
¦ commenti (22)(popup)
categoria : vita, impronte digitali
Nessun commento:
Posta un commento