Tutte le donne del presidente? Scrivo ancora su questo blog, privilegio che si sta facendo sempre più raro e parte di una libertà sempre più esile... scrivo ancora prima che cali la mannaia dell'oscurantismo per sempre sui blog di lingua italiana, lo faccio, godendomi questo ultimo sprazzo di scrittura così come il condannato a morte si gode la sua ultima paglia. In questi ultimi tempi, nonostante la crisi che avanza e che vedrebbe tutt'altre urgenze, che so, risolvere il problema dei morti sul lavoro, non si fa altro che parlare del premier (una volta si chiamava solo presidente del consiglio, oggi premier, domani presidente intergalattico o vice-dio chissà). Beh allora parliamone. Da donne. Perché io sinceramente mi sarei rotta le ovaie di non vedere, nelle donne, in tutte le donne, quella reazione forte davanti agli insulti reiterati del premier rivolti contro il genere femminile. Siamo troppo occupate con la prova costume? In questi insulti ci siamo tutte, care signore, da un ventennio buono di televisione commerciale-ormonale, da Colpo Grosso al maschilismo soft della Gialappa's alla misoginia spietata e mai contrastata di Teo Mammucari, che approfittando della sua capacità di divincolare la lingua in ogni direzione non si vergogna a darci delle oche così tout court, costrette ad essere divise nelle categorie belle o brutte (dividi e impera, dicevano i romani) non importa se la "bella" o "bellissima" è ricostruita da cima a fondo come una Carlucci o insignificante ninfetta senzatette della cui bellezza dubita persino uno che della bruttezza ha fatto il suo emblema (il noto leghista), si sa che i maschi impegnati a fare cose serie (come la sagra della porchetta e la crociata contro la calzamaglia) non si vergognano d'essere così nature come mamma s'è sbagliata di farli... tanto che mi viene da dare la simpatia a Rosi Bindi, ma sinceramente, almeno lei non si sforza di rientrare nella categoria di bella a forza di bisturi e silicone, tempo perso e meglio impiegato, come una volta, quando per fare politica non occorreva avere un trascorso da escort. Ma si sa, il maschio le donne le deve dividere e catalogare, è nella sua natura. Cioè, è la cosa che gli riesce meglio per educazione e tradizione. E allora mi capita di leggere anche un blog dove le femministe vengono date tutte per invidiose cesse. Non si può essere una via di mezzo, normalmente gradevoli, piacevoli al punto giusto, no, si dev'essere per forza perfette oppure cesse. Sante o zoccole. Mogli o prostitute. Tranne che per fare carriera politica, in quel luogo la commistione dei ruoli è evidente e normale.
Io, in quanto esemplare del genere femminile, mi sento offesa in prima persona da questo modo di fare politica sempre più macho. Immagino che allo stereotipo italiano di sempre, quello del pizzammore mandolino mafia, sia stato aggiunto berlusca accanto a pulcinella, mentre con una mano tocca il culo di una premier straniera e con quell'altra fa le corna in segno di giubilo.
Qui un bellissimo documentario che è un pugno nello stomaco per tutte noi, ma che condivido in pieno... buona visione!
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categoria : donna che viaggia in testa, sono seria, rialzati italia
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