Due weekend fa io e il mio fidanzato phederpher, eravamo a una serata concorso di poesia, dove furoreggiavano poesie tipo "mi scaldo l'anima egregiamente sentendo bipedi suoni, c'è un io tu che non perdona, logaritmi del cuore" oppure "girasoli entro ragnatele inestricabili, mi trapassano consentendo essere, un caffè la mattina".
Il mio pheder che, eretto, fa la sua porca figura, 1 metro e 82 più cappello texano, un sorriso irresistibile, un faccino da ragazzo, avrebbe potuto umiliarli e stracciarli tutti con la sua "Pioggia sul vigneto" parodia esilarante della celebre poesia di Gabriele D'Annunzio.
Invece no, i seg... pardon, i veri poeti hanno preferito i poeti seri. Vabbè. La pensi come la pensi, il mio pheder, io mi diverto a rifargli il verso a codesti rimajuoli. Sto scherzando, ci ho messo cinque minuti scarsi, perché, quando mi ci metto veramente... ehehehehehehe!
ho preso una lettera a caso, la D
Diva, drenami dolcemente davanti
diritta, donami destinazioni delicate
dove dune dorate dardeggianti desideri
dicono delle derive damascate dei diamanti.
Dinoccolata dentona, diafana dolomite
deperita dormiente, danneggiata dalla danza
diospero divino donato dalla dea della Donna
demone dirompente dalla drupa dolcissima!
Destino dovrà decidere domani, Diva
di decisioni dure devastanti, di donne divise
darai due dildi dentro due deretani, dopo
donna domatrice di donzelle dal dietro duro.
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categoria : vera poesia
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