ululato da Pralina alle ore 13:46 lunedì, 02 giugno 2008 Grazie Giorgio Gaber per avermi fornito l'ispirazione! A volte pensiamo male degli altri perché non sono diversi come noi. A volte pensiamo male degli altri perché ci sembrano più forti di noi. A volte pensiamo male degli altri, perché non li conosciamo.
A volte pensiamo male degli altri, perché non vogliamo conoscere il loro lato buono.
A volte pensiamo male degli altri, perché il lato cattivo è più interessante. A volte pensiamo male degli altri, per non sembrare noiosi durante le conversazioni. A volte pensiamo male degli altri, perché? che cazzo vogliono ancora?
A volte pensiamo male degli altri, così la prossima volta imparano a guardarci male quando noi ci sentiamo in colpa.
A volte pensiamo male degli altri, perché gli altri lo fanno sempre apposta.
A volte pensiamo male degli altri, perché hanno un colore diverso dal nostro, e non pensiamo che anche noi abbiamo un colore diverso dal loro.
A volte pensiamo male degli altri, perché hanno un dolore diverso dal nostro. A volte pensiamo male degli altri, perché una volta venti anni fa è capitato che.
A volte pensiamo male degli altri, perché moriranno certamente, non possono ritenersi immortali.
A volte pensiamo male degli altri perché pensare bene è faticoso. A volte pensiamo male degli altri perché pensare è faticoso.
A volte pensiamo male degli altri perché è faticoso, e quindi ci fa sentire vivi.
A volte pensiamo male degli altri, ma poi perdiamo il filo perché non sappiamo come proseguire.
A volte pensiamo male degli altri, ma poi dopo anni ci dimentichiamo il motivo, ma in ogni caso continuiamo a pensare male per tenere accesa la speranza di pensare sempre male.
A volte pensiamo male degli altri, ma in maniera scientifica.
A volte pensiamo male degli altri perché se pensiamo male degli altri, in qualcosa ci azzecchiamo sempre e non avremo mai delusioni.
A volte pensiamo male degli altri, per dire ad altri ancora lo sapevo, te lo avevo detto.
A volte pensiamo male degli altri, perché la pancia ci dice che gli altri sono affamati e nella dispensa del pianeta non c'è cibo per tutti.
A volte pensiamo male degli altri, perché siamo convinti che gli altri pensino male di noi.
A volte siamo così convinti che gli altri pensino male di noi, che restiamo senza parole, e se qualcuno ci chiede gli hai risposto male, diciamo no, perché pensava troppo male di me ma la prossima volta gli spacco il culo.
A volte il male dagli altri lo ricaviamo da uno sguardo, e ce lo portiamo dentro come un bimbo da cullare.
A volte pensiamo male degli altri, ma perfortuna più velocemente di quanto loro abbiano pensato male di noi.
A volte pensiamo male degli altri, perché da bambini siamo stati feriti da altri come loro.
A volte pensiamo male degli altri per non pensare male di noi.
A volte non pensiamo niente degli altri, ma quel male ci viene troppo bene.
A volte pensiamo che gli altri siano il male.
A volte pensiamo che il male possa stare bene solo negli altri.
A volte pensiamo male degli altri perché non sappiamo cosa scrivere in un post.
A volte pensiamo male degli altri dopo aver letto il post di chi pensava male di noi.
A volte commentiamo che noi non potremmo pensare male di chi non conosciamo, ma poi pensiamo male lo stesso per solidarietà.
A volte pensiamo male degli altri perché qualcuno ce l'ha riferito e di quel qualcuno noi non potremmo mai pensare male.
A volte pensiamo male degli altri per fare felici altri che pensano male degli altri.
A volte gli altri sono così felici se pensiamo male di altri, che aumentiamo il male nel riferirlo ad altri ancora.
A volte a forza di aumentare il male nel di riferirlo di bocca in bocca, inventiamo qualche nuovo episodio di qualche fatto che gli altri di cui altri pensavano male non sapevano manco d'aver commesso.
A volte pensiamo male degli altri così per sport.
A volte pensiamo male degli altri perché la nostra religione ce lo impone.
A volte pensiamo male degli altri, perché la giornata è lunga e il lavoro è un po' troppo monotono.
A volte pensiamo male degli altri, perché è finito il flacone degli antidepressivi e siamo troppo depressi per tornare dallo psichiatra.
A volte pensiamo male degli altri, perché il nostro cervello ormai ha preso quella forma lì, è come un campo di minigolf dove tutte le palline vanno a finire nelle buchette contrassegnate dalle bandierine.
A volte pensiamo male degli altri, perché abbiamo finito la pazienza.
A volte pensiamo male della nostra pazienza, perché non abbiamo mai finito gli altri.
A volte gli altri sono il nostro inferno, come diceva Sartre.
A volte pensiamo male degli altri, perché non siamo capaci di abbracciarli.
A volte pensiamo male degli altri, perché non siamo capaci di prenderli a calci in culo come meriterebbero.
A volte pensiamo male degli altri, perché non riusciamo a mettere una distanza ragionevole fra noi e loro.
A volte pensiamo male degli altri, perché riteniamo che gli altri siano sempre lì addosso a noi, anche quando si sono allontanati.
A volte pensiamo male degli altri, perché ci sentiamo abbandonati.
A volte pensiamo male degli altri, perché l'autista dell'autobus ha chiuso la portiera anzitempo non per distrazione ma per farci del male, se l'ha fatto è certamente uno stronzo la stanchezza non c'entra.
A volte pensiamo male degli altri, perché abbiamo notato che la loro ombra oscurava la nostra luce.
A volte pensiamo male degli altri, perché la loro luce alleggeriva la nostra ombra.
A volte pensiamo male degli altri per evitare che gli altri pensino male di noi.
A volte pensiamo male degli altri, perché gli altri siamo noi.
Pralina Tuttifrutti
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venerdì 24 maggio 2013
2 giugno 2008
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