Grazie a Lipodotata che con il suo ultimo (clicca qui) post sull'eye-liner mi ha fornito lo spunto per questo post.
Il segreto del trucco perfetto, sta nell'assumere un'espressione completamente imbecille e totalmente melodrammatica per almeno un quarto d'ora.
Un'espressione del tipo "Ma non è possibile, mi avevano detto che eri morto e avevo già spedito il telegramma!" oppure "Io la bolletta della luce l'ho pagata, non potete staccarmela proprio ora che ho appena messo in forno l'orata al cartoccio e le ostriche gratinate per i miei ospiti a cena!".
Con questa espressione muta: occhi sbarrati, sopracciglia alzate, bocca spalancata, ugola pronta a emettere un gorgheggio lirico, sgomento infinito nello sguardo, ogni donna può dedicarsi qualche minuto davanti allo specchio, senza rischiare di mandare a monte il trucco per effetto calo della palpebra prima che il colore si asciughi... pericolosissimi anche gli starnuti subito dopo avere messo ilmascara per le ciglia, ci si può ritrovare tipo Scaramacai e fare poi domanda come controfigura al Clown Sbirulino.
Quindi cercate di non starnutire, come succede sempre a me dopo aver azzeccato l'effetto Marilyn Monroe, per non trovarvi invece con l'effetto Marilyn Manson... mi raccomando, cercate di non perdere i sensi, nonostante l'espressione inebetita.
Difficilissimo darsi il fondotinta, bisogna spanderlo anche sul collo con sapienti colpetti di pennellessa e proseguire sulle scapole e forse anche nel decolté e forse fin giù in mezzo ai glutei, perché non si sa mai, lo stacco potrebbe essere traumatico e l'effetto maschera di terracotta su corpo di ricotta, rivelarsi deprimente.
Esistono vari tipi di fondotinta, per pelle ambrata, olivastra, caffellatte, beige, ecrù, corda insaponata, io finisco per utilizzare il borotalco oppure usare la schiuma da barba che si addice di più alla tinta della mia pelle.
Poi c'è il fard, quella roba color mattone che ogni donna vorrebbe tirarsi per le serate indimenticabili, salvo poi pentirsene quando l'uomo ti chiede di ballare "guancia a guancia".
Comunque anziché coprirla, bisognerebbe curarla la pelle, a partire da una buona idratazione che significa mangiare frutta e verdura ogni giorno e farsi una maschera, un peeling, almeno una volta la settimana, anche l'argilla va bene, è favolosa perché nutre la pelle, ossigena i capillari, elimina le impurità e allontana i malintenzionati. Provate maschera all'argilla, oh voi donne che russate!
Anche il rossetto è un'arte, rosso scuro per labbra carnose e rosa chiaro per labbra sottili, prima i contorni poi l'interno, bisogna spanderlo con il pennellino, e poi ciucciarsi le labbra come se invitaste un figone della madonna a cena, infine asciugarsi il rossetto residuo stringendo tra le labbra un velo di carta igienica. Smisi di darmi il rossetto perché tanto mi veniva sete... attaccandomi a cannella alla bottiglia... insomma, rovinavo sempre il risultato.
Chi non ha una mano perfetta, eviti di sottolinearsi il contorno con la matita, ho visto dei contorni labbra che sembravano baffi. A meno che (baffi) non sia un effetto voluto.
Le sopracciglia poi sono il tocco di gala per un viso da grande soirée, c'è chi le indebolisce depilandole e chi le rinforza, io che sono un'evanescente biondorossina quindi senza pelo nero, preferisco l'effetto Groucho Marx, sopracciglia scurite con la matita + baffi di cioccolato e sigaro toscano, magari gli uomini mi stanno lontano ma si gode con tutti i sensi.
A proposito di pelo, ho avuto la fortuna di non necessitare che di due depilazioni l'anno, ma ho sentito storie orrende sull'epilazione e sulla ceretta, storie di donne torturate nella vasca da bagno e storie di donne che riuscivano a depilarsi una sola gamba prima di venire arrestate dalla polizia che faceva irruzione in casa, così il giudice non sapeva se mandarle in prigione o allo zoo... io uso la crema depilatoria, anzi, convinco i peli a staccarsi convincendoli che tanto sono pochi, sono troppo chiari e si estinguerebbero lo stesso... solitamente la depilazione è una muta rituale alla quale ogni donna si dedica con grande devozione, misurata come la cerimonia giapponese del thè, bisogna restare a gambe divaricate, ascelle aperte, braccia alzate nel saluto nazista e irrigidire il tronco, indi eseguire flessioni forzate su e giù, stando ben attente a non sporcarsi con la cremachenonperdona e a non sbattere contro gli spigoli, nel contempo resistendo dal grattarsi la testa che inizia a prudere (proprio in quel momento)... a quel punto 90 su 100 suona il campanello di casa.
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