Non che lo ritenga trascendentale, ma voglio rispondere a una persona che ogni tanto mi dice che mi nascondo sotto l'ironia, che l'ironia sarebbe una sorta di "maschera", anzi, nell'ultimo messaggio privato afferma che sto male... non è che chiede come stai... no, afferma che sto TROPPO male.
Il mio male sarebbe nella testa, visto che per i mali del fisico, della salute, non c'è spazio in tali affermazioni.
Insomma, in sostanza mi vuole spingere ad andare da uno psicologo.
Ora, le persone che mi conoscono e che conoscono la mia storia, le cose che non racconto qui nel blog per non esporre altre persone e per non fare del danno a me stessa, perché non mi piace essere compatita e perché non uso le mie storie per elemosinare consensi, e di storie pesanti ne ho molte più di quante voi possiate immaginare... sanno benissimo per quale ragione non affronto una psicoterapia, non prendo psicofarmaci, tranquillanti o antidepressivi, e sanno per quale motivo la mia fiducia nel genere "strizzacervelli" è così bassa, nonostante che io ritenga che esistano sicuramente degli psicologi bravi, uno di questi, un neuropsichiatra, un giorno durante una chiacchierata mi disse che sono una persona equilibrata.
Ricordo che quando mi disse "Lei è una persona equilibrata", sgranai gli occhi come se avesse detto una perfetta cazzata, ma lui con calma e con naturalezza mi ripeté la frase, poi aggiunse: "Lei non ha nulla da migliorare, tranne che deve lavorare moltissimo per recuperare la fiducia e l'amore in sé stessa".
Sull'ironia come maschera ce ne sarebbe da dire, ma non che sia utilizzata sempre e comunque per celare il malessere, questo è un pregiudizio assurdo.
Si può ridere e far ridere, non soltanto perché si sta male o perché si vuole alleggerire il carico, ma perché questa è la disposizione principale dell'animo, del carattere di una persona. Io ho sempre amato ridere e far ridere anche in situazioni paradossali, ma mi piace stare bene e mi piace l'allegria perché non sono masochista.
Ma non per questo metto la testa sotto la sabbia davanti ai miei problemi e ai problemi degli altri. Spesso mi trovo ad ascoltare gli altri e a raccogliere le loro confidenze, ad asciugare le loro lacrime con un sorriso donato con tutto il cuore.
Del resto qui nei blog ognuno espone ciò che vuole, c'è chi espone il suo corpo a tranci col fotoritocco, chi la sua anima ma non interamente (solo la parte che ritiene di mostrare); chi si esibisce come se fosse un grande scrittore e chi come un immane sfigato anche quando non è vero; chi sceglie l'immagine "buonista" e dispensa ogni giorno perle di saggezza per raccogliere la "ola" delle sue ammiratrici, e chi sceglie di fare il cattivo o la cattiva a tutti i costi anche quando dentro è una pasta e si scioglie e si commuove (ne ho visti piangere di "duri")... chi sa qual è verità e quale menzogna, quale esposizione di sé è la più corrispondente al REALE della persona in carne ed ossa.
Chi mi ha incontrata dal vivo, ha detto che sono come sul blog, pregi e difetti. Ci sono persone che mi hanno riconosciuta per la strada, senza che io mi presentassi. Voglio dire, più trasparente di così...
Una cara amica mi ha detto recentemente che faccio bene a non raccontarmi fino in fondo e che la "linea" che ho scelto, di non darmi in pasto al 100% è la cosa migliore, perché il mondo delle rete è come una stanza buia dove non sai a cosa vai incontro e chi ti potrà leggere.
In ogni caso non mi devo giustificare, se tale persona ritiene che io sia una furbetta o una codarda che si copre con le battute per non affrontare i problemi della vita, non è affar mio fargli cambiare idea, ci penserà... il suo psicologo!
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categoria : riflessioni semiserie, sono seria, io mi sento così
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