Lettera a una carissima amica che si sta prendendo cura di sua madre, gravemente ammalata di tumore...
Mia cara, mi dispiace moltissimo per tua madre, so quanto le vuoi bene e quanto ti è importante.
Ti dico solo che in questo momento (che per lei è eterno) tu le sei altrettanto se non ancora più importante. Quindi stringi i denti e vai avanti, con coraggio, come hai sempre fatto.
Ti ripagherà forse il suo sorriso, se c'è ancora, e di sicuro la tua coscienza per sempre.
L'amore non è una cosa che si possa distruggere, come i ricordi, il vissuto, l'esistenza. E' solo che con le persone che se ne vanno, e col passare degli anni i lutti si accumulano, perdiamo dei punti di contatto importanti con tante parti di noi stesse. Ma queste parti ci sono, sono ben salde, dentro di noi.
Quindi per alleviare lo strazio delle separazioni, si tratta di fare una cosa paradossale, cioè di rendere l'affetto, che è quella cosa che ti lega alle persone e alle situazioni, indipendente. E' ovvio che l'affetto per la sua natura non può essere indipendente, ma può essere gestito aldilà della distanza fisica (persino della morte) perché risiede nei nostri cuori. Insomma la casa del nostro amore siamo noi, qui c'è il nostro amore per gli altri e tutto ciò che gli altri hanno rappresentato e che ci hanno dato. I loro sorrisi, i loro sguardi, le loro parole, il loro significato. C'è persino qualcosa che loro stessi non hanno mai avuto perché non si sono mai potuti vedere da fuori: la loro percezione (immagine) nello spazio. Prendere coscienza di ciò, aiuta nell'affrontare i distacchi, è quello che ho sperimentato con la morte del mio compagno.
So che le malattie e le separazioni, le nostre e quelle dei nostri cari, ci fanno vivere in una dimensione sospesa nel tempo e fuori dal mondo. L'ho sperimentato recentemente, tre mesi di problemi respiratori [...] mi hanno fatto ricordare quanto è difficile mantenere i contatti con il mondo quando si sta male.
E' difficile salire sulla giostra così. [...]
Ti abbraccio fortissimo e ti dico che ti voglio bene, sinceramente.
Pralina
Mia cara, mi dispiace moltissimo per tua madre, so quanto le vuoi bene e quanto ti è importante.
Ti dico solo che in questo momento (che per lei è eterno) tu le sei altrettanto se non ancora più importante. Quindi stringi i denti e vai avanti, con coraggio, come hai sempre fatto.
Ti ripagherà forse il suo sorriso, se c'è ancora, e di sicuro la tua coscienza per sempre.
L'amore non è una cosa che si possa distruggere, come i ricordi, il vissuto, l'esistenza. E' solo che con le persone che se ne vanno, e col passare degli anni i lutti si accumulano, perdiamo dei punti di contatto importanti con tante parti di noi stesse. Ma queste parti ci sono, sono ben salde, dentro di noi.
Quindi per alleviare lo strazio delle separazioni, si tratta di fare una cosa paradossale, cioè di rendere l'affetto, che è quella cosa che ti lega alle persone e alle situazioni, indipendente. E' ovvio che l'affetto per la sua natura non può essere indipendente, ma può essere gestito aldilà della distanza fisica (persino della morte) perché risiede nei nostri cuori. Insomma la casa del nostro amore siamo noi, qui c'è il nostro amore per gli altri e tutto ciò che gli altri hanno rappresentato e che ci hanno dato. I loro sorrisi, i loro sguardi, le loro parole, il loro significato. C'è persino qualcosa che loro stessi non hanno mai avuto perché non si sono mai potuti vedere da fuori: la loro percezione (immagine) nello spazio. Prendere coscienza di ciò, aiuta nell'affrontare i distacchi, è quello che ho sperimentato con la morte del mio compagno.
So che le malattie e le separazioni, le nostre e quelle dei nostri cari, ci fanno vivere in una dimensione sospesa nel tempo e fuori dal mondo. L'ho sperimentato recentemente, tre mesi di problemi respiratori [...] mi hanno fatto ricordare quanto è difficile mantenere i contatti con il mondo quando si sta male.
E' difficile salire sulla giostra così. [...]
Ti abbraccio fortissimo e ti dico che ti voglio bene, sinceramente.
Pralina
Commenti:
#1 01 Febbraio 2008 - 11:00
Pralina, quello che scrivi alla tua amica è in qualche modo ciò che ho dovuto "scrivermi" da solo in circostanze simili. E' difficile "rendere indipendenti gli affetti".
Ma credo che sia vera quella tua bella frase "la casa del nostro amore siamo noi".
Un abbraccio a te ed un pensiero alla tua sconosciuta amica
Ma credo che sia vera quella tua bella frase "la casa del nostro amore siamo noi".
Un abbraccio a te ed un pensiero alla tua sconosciuta amica
 |    | wilcoyote |
#3 01 Febbraio 2008 - 18:24
....e la casa del tuo amore è immensa e luminosa...
sei meravigliosa...ti abbraccio..
sei meravigliosa...ti abbraccio..
 | | shotenzenjin |
#4 01 Febbraio 2008 - 19:56
Non potevi scrivere parole migliori! Un abbraccio a te, portalo alla tua amica, ne ha bisogno! :-)
 | | zidora |
#5 02 Febbraio 2008 - 00:15
certe volte non e' neanche il morire in se' , ma come ci si arriva alla morte attraverso un percorso di dolore che ti segna per sempre quando non puoi essere altro che spettatore impotente a fianco di tanto dolore che neanche la morfina a volte puo fermare ...si e' soli davanti a quel dolore ...la vita continua lo so per esperienza , mia madre e' morta di cancro dopo due anni di letto , speravo ogni mattina che i suoi occhi si chiudessero , eppure paradossalmente e' l'ultima lezione di vita che mi ha lasciato , la piu grande quella di una donna che malgrado un fisico che oramai non risponde piu non smette di lottare ...il suo ultimo desiderio era fare una crociera :-) su una carozzella rossa diceva ,,,il rosso fa allegria -....paradossalmente a volte e' la morte che ci insegna la vita ......
 | | elena1966 |
#7 04 Febbraio 2008 - 10:48
Se un giorno deovessi chiedermi mai perche ti voglio bene, basterà tornare a rileggere questo post..........!
Ezio
Ezio
 | | hantrax |
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categoria : vita, amiche
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