Confesso che non avrei mai immaginato di trovare tanta bellezza in un libro come Straniera a se stessa di Barbara Ardito, altromondo editore.
C'è sempre quel pregiudizio per cui si accetta un libro di un amico, di un'amica, come se non fosse GRANDE letteratura, insomma lo si legge unicamente per amicizia, per simpatia, perché è una blogger come noi, e poi... poi a volte ci si ricrede.
Mi è capitato di piangere e di provare sincera solidarietà e tenerezza e un'infinità di altre emozioni dopo avere letto il libro "Voglio Urlare!" di Monica Marghetti, che è poesia delle viscere, torrente dopo la pioggia, colata di magma incandescente, dolcezza, rabbia, rivendicazione, un inno alla voglia di vivere, qualcosa che ti arriva al cervello passando molto prima dallo stomaco, come lo sono spesso le parole raccontate a voce di Monica... lo è, tutto questo, oltre che ad essere il libro di un'amica così immensa e così intensa.
Mi capita di commuovermi e di intenerirmi per i racconti di "Pensieri Volontari" di AA.VV. curato da Paolo Simoncini, che sono dedicati ai bambini e alle bambine che hanno subito maltrattamenti e violenze in famiglia e il cui ricavato andrà interamente devoluto all'Associazione LAIF, che supporta il Telefono Azzurro, esperienza di scrittura collettiva di 34 blogger.
"Straniera a se stessa" mi capita fra le mani in un momento molto particolare della mia vita, un momento di grande sofferenza per problemi fisici, respiratori... lunedì mattina dopo avere chiamato la guardia medica che mi ha praticato un'iniezione per contrastare l'asma, non riuscendo ancora a dormire, mi sono messa alla finestra, poi seduta sulla sponda del letto a leggere il libro di Barbara, e cercando di farmi avvolgere da quella coperta-abbraccio-calore e ossigeno fresco che ho percepito immediatamente nelle pagine di questa GRANDE scrittrice.
Il libro racconta la storia di una ragazza ammalata di bulimia, che non a caso si chiama Gaia, come la Madre Terra, e nel libro si racconterà il perché.
Io non ho mai sofferto di disturbi alimentari, tranne in qualche periodo della mia vita, di iperfagia, se per "iperfagia" si intende mangiare più di quanto il metabolismo riesca a smaltire, le "abbuffate" le ho viste soltanto a qualche matrimonio e durante i pranzi dai parenti del mio ex marito e una volta al Sud, e sinceramente ne sono rimasta atterrita. Quindi ho pensato che il tema trattato dal libro potesse coinvolgermi in maniera modesta, io non ho mai capito né chi si nega il cibo né chi lo maltratta dentro il suo corpo e si maltratta attraverso di esso.
Invece ciò che chiamano DAP, ovvero disturbi alimentari psicogeni, è un tema vastissimo, che aldilà della superficie, nasconde disagi veri, reali, mai lontani dal contesto sociale, e comuni alla maggior parte delle persone.
La dimensione della sofferenza si vive in solitudine, ma la sofferenza stessa è causata dalla complessa interazione fra relazioni umane e sociali e impatto sul nostro mondo interiore. Come diceva Sartre, il nostro inferno sono gli altri.
Anche Monica, nel suo libro, tocca un po' questo argomento quando parla della sua anoressia, Barbara va ancora più a fondo per affondare lo stiletto dentro la bulimia, per spiegare i meccanismi che portano una ragazza normale, bella, naturalmente dolce e rotonda, a massacrarsi con due dita in gola per procurarsi il vomito, dopo avere mangiato.
In entrambi i casi, l'anoressia e la bulimia (ma anche l'iperfagia, da un altro punto di vista) sono spinte di non vita, vanno in direzione contraria alla vita stessa.
E' scritto molto bene, in italiano corretto (cosa rara di questi tempi), con parole calibrate e soppesate, frutto di una spinta emotiva grandiosa incanalata dentro una razionalità vissuta attraverso la propria pelle, le proprie esperienze.
Una conoscenza tutta da scoprire, giorno per giorno, che si "apre" alla vita e accetta il dono di essa, senza mai rifiutarla o barricarsi dietro pregiudizi. Gaia è aperta al confronto, con altre culture diverse dalla nostra, qui ci sono delle citazioni del poeta Leopold Sedar Senghor e una sua poesia che fa venire i brividi... Gaia scopre che cos'è il razzismo più becero, quello di un paese bigotto di provincia, e quali sono, per contro, i meccanismi che vengono utilizzati dal suo fidanzato (nero) per far leva sui suoi sensi di colpa in quanto bianca, per poterla controllare e sottomettere... Gaia si accosta alla religione, per trovare dentro di sé quella purezza senza corpo e senza schemi esteriori che sta cercando... Gaia si guarda dentro e guarda la sua vita senza reticenze e la mette in relazione con la vita degli altri e dice... "Si può morire chiudendosi in sé stessi in due modi: quando ci si piace troppo, o quando non ci si piace affatto, ed in entrambi i casi l'essere umano ha rinunciato a una cosa fondamentale: ha smesso di essere in relazione. L'essere umano, infatti, è un essere in relazione, tutto in lui e fuori di lui parla di questo. Ogni sua cellula, ogni suo piccolo elemento biologico è stato creato in modo tale da metterlo in relazione con sé e il mondo esterno".
Gaia parla della paura, la paura di nuotare "dove non si tocca", la paura delle sue emozioni.
Gaia si relaziona infine con sua madre, trova la sua ri-nascita, si affida di nuovo, con coraggio, alla vita, vita che non aveva mai abbandonato, che ha sempre vissuto con ogni poro, con ogni centimetro di pelle, ma che era "interrotta" da queste sue dita ficcate in gola dopo ogni pasto.
Un libro che consiglio, per la sua profondità e freschezza, perché è scritto in modo sapiente e mai noioso, perché è ricco di citazioni colte ma senza i soliti autosbrodolamenti intellettuali di certi libri che narrano storie psicologiche, perché parla con franchezza, perché dice cose vere, perché parla dei problemi di tutti e specialmente perché parla di tutte le donne e A tutte le donne.
Spero tanto che Barbara Ardito avrà un riconoscimento anche aldilà del mondo dei blog, e cioè qualche bella recensione sulla carta stampata, che se la merita davvero con tutto il cuore.
AUGURI al mio BLOG... compie due anni!
Permafrost ¦commenti (32)
¦ commenti (32)(popup)
categoria : amiche, pseudo recensioni, auguri e complimenti, editoria da corrida,rassegnata alla stampa, sono seria
Nessun commento:
Posta un commento