Caro Signor giornalista... non mi riferisco a Lei scrittore della pagina culturale o sportiva e nemmeno a Lei, che spende le parole "giuste" per dare un po' di cerone all'uomo politico di turno... mi sto rivolgendo a Lei, giornalista della cronaca nera, della Mala così la chiamavano una volta, così cantava Ornella Vanoni per metterci i brividi.
Caro Signor giornalista di cronaca nera , se la cronaca è un diritto anche quando è nera, e noi non vogliamo fare del razzismo perché nera, certo, la cronaca ha diritto di esserci d'ogni colore!
Ma perché, insieme alla cronaca, che è cosa sacrosanta e giusta (mica ci dimentichiamo dell'Illuminismo) Lei deve scrivere i nostri nomi e cognomi età anagrafica e indirizzo di casa? Perché deve fornire tutti quei particolari intimi delle nostre vite? e perché si permette addirittura di insinuare chi sia il colpevole, prima che ci pensi la magistratura? è possibile che il suo egocentrismo la faccia sentire così importante, da sopravvalutare la sua stessa parola? e cosa sono questi vostri montaggi tendenziosi, che prendono le frasi, le estrapolano da un contesto, e le montano come vogliono per far quadrare il discorso in un altro modo? lo sa che questo montaggio che estrapola e assembla per un diverso risultato percettivo, si chiama inganno?
Si rende conto che ogni persona da quando nasce a quando muore ha il diritto d'avere una privacy e che questo diritto dovrebbe essere garantito dalla Costituzione?
Non ci sono forse le righe alle poste, alle banche e alle stazioni, non si danno le analisi dentro una busta chiusa, non si incarta il farmaco al banco della farmacia, perché la gente rispetti la privacy del vicino? e allora perché Lei, questa privacy, il rispetto dell'int imità di una persona, non solo non lo rispetta, ma ci defeca sopra allegramente?
Si rende conto, che di punto in bianco, per un incidente, una morte improvvisa, un suicidio, o un fatto delittuoso, anche non grave, incidentale, cioè non voluto, cioè subìto, cioè da vittima, o da carnefici a metà, chiunque può ess ere additato, nome e cognome età anagrafica e indirizzo, e componenti della famiglia, e stato di salute, e religione, e s'era gay o lesbica, sposato o separato, e dove lavorava, e idee politiche, e cazzi e mazzi, e questa gogna mediatica resterà per sempre, caro il mio giornalista di cronaca m...nera! perché le smentite al massimo le metteranno in fondo al giornale, e nessuno le leggerà!
Ma Lei ha idea di quanti danni può provocare questo sbattere la gente nome e cognome e vita privata su un giornale? insinuare che una certa donna era depressa e un'altra aveva l'amante? scoperchiare il tetto di una casa, mettere a nudo la vita intima di una coppia, di una famiglia, che magari fino al giorno prima è stata sempre riservata?!
Noooo... certo che no, Lei vive sopra un pero! oppure crede che tutti, tranne Lei, facciano parte di un circo di cui Lei è il bigliettaio.
Allora sa cosa Le dico? Visto che Lei confonde, alla grande, il diritto di cronaca con quello di mettere alla gogna le persone, di inchiodarle a un ruolo che non hanno scelto o nel quale malauguratamente sono inciampate per disgrazia una volta nella vita, di sbeffeggiarle, insinuare, punzecchiare, riferire di sottecchi, facendo l'occhiolino. Pollice su o giù, come facevano i Romani. Che sarei molto felice, anzi, euforica, se passasse una legge, che Le impone di mettere solo le iniziali non utilizzare foto prese da internet senza il permesso della persona interessata, che non Le da il permesso di frugare nelle mutande della gente, che non le consente di pubblicare interviste o frasi dette senza un permesso esplicito dell'interessato, che la obbliga a concordare con l'interessato come disporre l'intervista rilasciata prima di pubblicarla e di non cambiarla di una sola virgola, qualsiasi cosa accada e di che non Le permette di sostituirsi ai magistrati e di fare la star ai processi, e anche se sono sicura che questa legge non passerà mai, perché sono più forti gli interessi economici di vendite dei giornali, perché c'è tanta gente morbosa e malata e infelice e frustrata che li compra, beh, signor "giornalista" fintanto che non mi farete chiudere il blog per il vostro diritto di cronaca io stasera mi sono presa la briga di scrivere quello che penso! perché lo penso veramente! e se ne vada un po' a fare un culo! vah... e spero che mai, mai e poi mai, se dovesse succedermi qualcosa, metterete sui giornali me e tutta la mia famiglia! e se questa eventualità dovesse venire, beh, non rinuncerò ad accarezzare l'idea di tornare indietro, agli anni 70. Quando si diceva, che siete tutti pennivendoli. O servi del denaro.
Con una notevole dose di incazzatura in corpo, questo post è dedicato a una famiglia che sta subendo la gogna mediatica, e non auguro a nessuno di trovarsi in queste condizioni!
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categoria : voglio urlare, vaffanculo, basta
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