ululato da Pralina alle ore 22:47 mercoledì, 10 dicembre 2008
Vorrei scrivere cose bellissime e intense che ho dentro i cassetti del cuore e della mente, come la ricerca storica che sto facendo, un articolo "piccolo" da scrivere per una rivista che però mi sta dando tantissimo a livello di conoscenza, vorrei farlo per chi ancora (quei pochi o tanti) che mi cercano qui, mi rendo conto che il mio blog si è impoverito, ma io mi sono "arricchita" di tante sensazioni, quindi significa che faccio fatica ad andare avanti con il blog come succede forse a molti. Non è nemmeno un fatto di tempo, è solo stanchezza dopo tre anni che scrivo on line. Penso che sia un fatto fisiologico, il blog assorbe moltissima energia, all'inizio non si fa tanta fatica perché prende come una sorta di euforia, una sbronza telematica, il tempo scivola via veloce, ci si sveglia con la voglia di mettersi subito al pc con una tazza di cioccolata calda in mano e con le briciole dei biscotti che cadono maldestramente nella tastiera, che l'urgenza di dire una cosa è talmente grande da dimenticarsi d'avere una fisicità, si sfruttano le pause i ritagli di tempo per "dire le cose", e il pc è l'ultimo elettrodomestico a venire spento la sera a ciondoloni occhi socchiusi e moccio al naso per il ridere, con chat improvvisate e scherzi e gif postate per strappare un sorriso di buonanotte, ma poi, gradualmente subentra la fatica. Arrivano inviti di amicizia per altri blog che non si riescono nemmeno ad aprire. Senso di colpa. E poi ci si dice, ma perché, chi mi invita a guardare il suo di blog spesso manco mi legge. Fatica anche di passare a salutare tutti, perché poi si "dimentica" sempre qualcuno e poi dispiace davvero! e ti prendono i sensi di colpa e non è giusto perché l'amore c'è sempre. C'è aldilà delle parole di quelle che si riescono a tirare giù su una tastiera, c'è, in fondo al cuore, stipato e affollato nel bagaglio dei ricordi, nell'anima, in silenzio, giù in fondo, nel caos della notte e nei risvegli belli la mattina. Nomi e nick che nel corso della giornata si mescolano con tutto quello che faccio, una nota, una traccia, un numero di telefono nel cellulare, siete voi. Ho un elenco lunghissimo di link e mi ricordo di tutte e tutti, distintamente nella individualità differenza peculiarità unicità di ognuno, quando posso. Ho voluto bene, ne voglio ancora, ai blogger che ho conosciuto qui, in particolare ad alcune. Ma per "concretizzarsi" bisogna esprimerlo, non basta pensarlo e provarlo. Insomma il blog è impegnativo molto più di quanto non faccia credere in un primo momento, perché non ti da la possibilità di restare in silenzio, di non esistere. L'implicito e tirannico patto di avere un blog, è quello di prodursi sempre, o almeno con una certa assiduità. Se non lo fai, vieni sollecitato a farlo dai lettori finché la corda non si rompe. E' come un piccolo vampiro che ti succhia, ma la stanchezza arriva dopo alcuni anni... prima non te ne accorgi, prima c'è solo l'entusiasmo per il mezzo che ha potenzialità che nei primi tempi sembrano infinite. Vedo che le visite calano come calano i commenti perché non riesco più a passare a salutare come prima. Chissà, forse qualche persona nella contabilità del dare-avere si sarà pure offesa ritenendo che io l'abbia dimenticata. Molti sono approdati a Facebook, la moda del momento, forse un modo più immediato di concretizzare le conoscenze, non so, non ho voglia di provarlo. Non ho bisogno di aggiungere in quantità altre amicizie, quando ne ho già di meravigliose qui. Vedo che tanti blog chiudono così come hanno aperto, senza tante spiegazioni, alcune presenze mi erano già amiche quindi sinceramente mi dispiace, ormai non conto più i "lutti" in questo senso, uno di questi è stato reale con il suo dolore immenso (Maria Strofa). Altri blog stanno aperti, ma senza più aggiornamenti da parecchi mesi, anni, quindi Splinder per "sfruttarli" ci mette la pubblicità e quello forse è anche peggio. Non ho voglia di chiudere, non mi sono dimenticata di nessuno in realtà, anzi, vi ho tutti presenti (anche quelli che non avrei voluto "incontrare"), ho tutto qui impresso, nella memoria di tutti i passaggi, quelli vostri e i miei, tutti i vostri nomi o nick (ma preferisco i nomi), le lettere bellissime e i regali che ho ricevuto, le cose dette, il divertimento, le polemiche, le chiusure, le riaperture, ma soprattutto le interviste radiofoniche, le telefonate chilometriche e gli incontri "dal vivo" meravigliosi con passeggiate per Firenze o un caffè alla stazione o di più... non voglio privarmi del piacere di trovare dei bellissimi messaggi privati come quello di oggi, sì, anch'io ti penso come penso a tutti i miei amici, e sono felice quando passi di qui, sono felice che mi ricordi che sono ancora una donna... ^_____________^
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lunedì 27 maggio 2013
10 dicembre 2008
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