ululato da Pralina alle ore 13:38 mercoledì, 01 agosto 2007 Una novella originale di Pralina Tuttifrutti, molto liberamente ispirata al racconto Il Naso di N. Gogol' Seconda parte. La mia passerina era sul sedile davanti a me. No, dico. Stava mollemente riposando. Se ne stava tutta stravaccata, sdrollata, come, che so, una frikkettona. Esultai in silenzio. Pensai alla fortuna d'avere preso quel treno per il mare, poi pensai che sicuramente dopo qualche fermata, sarebbero salite delle persone, non era il caso di continuare la patetica esibizione. La toccai leggermente con un dito, e quella rinvenne subito. Sospirò, la goduriosa. Le chiesi, cercando di tenere la mia voce ad un livello medio basso: "Ehi, ma che t'ho fatto! Ti sembra questo il modo di sparire? Ti ho cercata tutto ieri, ero davvero disperata..." Mi rispose: "Non zi p'endi più cua zi me, io ciono ciccie" (traduzione: Non ti prendi più cura di me, io sono triste) -Una passerina, come ben sapete, non avendo i denti, non può che parlare in questo modo, a meno che non si faccia una dentiera- "Ma come? Ti lavo tutti i giorni! Ti vesto solo con slip di pizzo! Non ti ho mai messo le mutandine leopardate e nemmeno quelle bianche ascellari... almeno riconoscimi il buon gusto!" "Ma cì, buon guccio, muaaaaah! Non pao del bidè... che poi mi noia" (traduzione: Ma sì, buon gusto, ma! Non parlo del bidè, che poi m'annoia) "E allora? Sei una passerina ben tenuta, pulita, carezzata, non ti ho fatto mai mancare niente!" "Ah no, non è veo... mi tocchi ciolo tu, non mi tocca necciuno, ciolo tu... ed io... io pianguuu... uhuhuhuhuhuhuhuhuhuh... bu-bu-buuuu... bu... bu... bu... bu... bu-uhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhu!!!" (trad. mi tocchi solo tu, non mi tocca nessuno, solo tu... piango... faccio piangere anche il traduttore...) "Ti prego... non fare così, e poi... oddio, c'è il controllore... ti prego, ti supplico, ti scongiuro, nasconditi sotto la mia gonna se no, ti fa pagare la multa! Oppure mi fa pagare la multa! Oddio, che casino..." "Foffi maccia, poi tu mi 'ipendi" (traduzione: fossi matta, poi tu mi riprendi) "No, te lo prometto!" "Giuin giuello?" (trad. giurin giurello?) "Sì, giurin giurello, vieni... dai vieni che ti asciugo il muco col fazzoletto... poi quando è passato ti lascio andare!" Oplà. Nascosta. Zitta. Passò il controllore, un ragazzo bellissimo di trent'anni, bruno, abbronzato, con due occhi neri come il carbone; aveva le maniche rimboccate che scoprivano un superbo tatuaggio sull'avambraccio sinistro... la gonna cominciò a tremare, come durante uno spettacolo di burattini. "Shhhhhhhhhhh... buona!" "Ha un cagnolino, signora? Guardi che per i cani bisogna pagare un altro biglietto e tenerlo in braccio. Ce l'ha il guinzaglio e la museruola?" "Ma quale museruola, non ho nessun cagnolino, sa... faccio parte di una compagnia di burattinai e... ehm... sto andando a fare uno spettacolo, stavo solo provando una scenetta..." "Ah, se è così... mi era parso di vedere un movimento là sotto, mi deve scusare. Buona giornata!" "Buona giornata. Uffa. Puoi uscire... è andato via, e meno male che l'ha bevuta!" Silenzio. "Dai, coraggio, puoi uscire". (2- continua) Permafrost ¦commenti (42) Commenti: Commenti: categoria : riflessioni semiserie, creazioni originali, donna che viaggia in testa |
venerdì 13 luglio 2012
1 agosto 2007
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